Milano – Venti ragazzi si fronteggiano in strada. Volano pietre e cocci di bottiglia. Tutt’intorno si crea il vuoto, alle dieci di sera piazzale Cadorna si trasforma in un ring senza spettatori, in fuga terrorizzati (anche se nessuno chiamerà il 112 per dare l’allarme): alla fine, gli investigatori riusciranno a denunciare cinque giovanissimi, quattro senegalesi di età compresa tra 16 e 19 anni e un 16enne nato a Parma da genitori stranieri (l’unico indagato in stato di irreperibilità perché fuggito dopo aver consegnato i documenti).
Il diverbio – scrive il Giorno – inizia sabato sera sulle scale esterne della metropolitana e prosegue in superficie. I primi ad accorgersene sono due soldati dell’Esercito in presidio fisso per «Strade sicure», ma possono fare davvero poco, in evidente inferiorità numerica e col rischio di essere accerchiati dai litiganti, nordafricani e centrafricani.
Giunti i carabinieri iniziano le procedure di identificazione, ma a un tratto sentono urla e richieste di aiuto. Da un lato, ci sono i ragazzi che si sfidano a colpi di pietre e bottiglie; uno di loro brandisce un palo della segnaletica con un cartello di sosta vietata in cima.
Un militare riesce a fermare il 16enne senegalese C.D. e il connazionale 19enne Amadou G., anche con l’aiuto dei poliziotti di una Volante; l’altro raggiunge e blocca i 18enni senegalesi Mbaye S. (con precedenti per furto) e Fall M. Portati al comando di via Fosse Ardeatine, vengono tutti denunciati per rissa aggravata, compreso il primo fermato S.H. (precedenti per furto e rapina), riuscito a fuggire dopo aver consegnato ai militari la carta d’identità. Ad atti completati, i carabinieri si sono fatti medicare per lievi contusioni a braccia, nuca e schiena: niente di grave, per fortuna.