Midterm: se la ”bibitara” è una portoricana del Bronx, alla sinistra italiana piace

di Armando Manocchia  – Dal 4 marzo – e forse anche prima – alcuni boriosi classisti della sinistra italiana non hanno fatto altro che insultare Luigi Di Maio chiamandolo, tra gli altri vari epiteti, anche  “bibitaro” a causa del suo precedente lavoro, quando vendeva bevande allo stadio san Paolo. Una delle frasi “razziste” con cui gli spocchiosi sinistronzi lo hanno disprezzato è “non ha mai lavorato“, come se vendere bibite, cioè avere un’occupazione semplice, non sia un lavoro. La grancassa mediatica della superbia comunista non gli ha dato tregua.

Ora succede che alle Midterm degli USA viene eletta una “attivista progressista” portoricana del Bronx che, prima di incontrare il democratico Sanders e di essere elevata al ruolo politica di rango, faceva la cameriera in un ristorante; insomma, una “bibitara” d’oltre oceano che si è accodata alle persone giuste (mica scema!), ed è stata assorbita dalla macchina da guerra del Partito Democratico USA.

La Ocasio-Cortez è stata anche stagista presso l’ufficio del senatore Ted Kennedy (Massachusetts), impegnandosi sul tema dell’immigrazione, uno dei suoi cavalli di battaglia insieme all’abolizione delle armi, delle carceri private, demilitarizzazione della Polizia, diritto alla casa, abolizione delle tasse universitarie, diritti (mai doveri!) degli immigrati, diritti delle minoranze (della maggioranza se ne fregano), favori alla lobby delle rinnovabili e gli altri soliti rancidi temi, tanto cari ad ogni sinistra che si rispetti. Insomma, una ventata di aria stantia in un partito arrugginito che non sa piu’ cosa inventarsi se non la classica “faccia nuova” per nascondere sotto il tappeto la politica vecchia.

Fra le altre cose, Alexandria Ocasio-Cortez definisce la Palestina “una terra occupata”, salvo poi ammettere candidamente che di geopolitica non capisce un accidente, ma che potrebbe sempre imparare. Meritocrazia e competenza, un must!

Per concludere, in queste immagini vi mostriamo alcune reazioni di certa stampa italiana, ipocrita e schierata, andata in visibilio per la “bibitara” democratica.