L’immobile di via dei Lucani, dove è stata uccisa Desiree, è occupato ormai da due anni non da “sbandati” o senza tetto, bensì da “delinquenti organizzati” che tentano di assumere il controllo di un territorio”. Lo afferma in un Comunicato Valerio Veltroni, amministratore unico di Tunda Orange immobiliare srl, proprietaria dell’edificio che esprime “solidarietà” ai parenti della ragazza uccisa.
“La società Tunda Orange Immobiliare Srl- si legge nel comunicato – è proprietaria dell’immobile sito in Via dei Lucani 22 che nel corso degli ultimi due anni ha subito più volte occupazione da parte di soggetti, volta per volta individuati dalle forze dell’ordine. La società, l’amministratore e i soci esprimono la più profonda solidarietà al dolore di chi oggi tanto soffre a causa di condizioni che facilitano le azioni delittuose con le più gravi conseguenze verso vittime ed innocenti che avrebbero diritto a vivere in una città sicura”
Salvini: “Ora basta, serve pugno di ferro”
Intanto sulla drammatica vicenda interviene anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha chiesto ai cittadini di “segnalare” le situazioni a rischio: “Ho chiesto al procuratore della repubblica di usare il pugno di ferro”, ha aggiunto. E ancora: “C’è una scaletta per gli sgomberi in base alla pericolosità sociale. Non si può sempre aspettare il morto, ci sono situazioni che vanno avanti da anni e anni, qualcuno doveva intervenire. Bisogna chiedersi perché non si è fatto. Poi adesso, io faccio. Sulla mia scrivania ho quasi un centinaio di richieste di intervento su Roma. Mi chiedo nei 10-20 anni precedenti cosa è stato fatto”.
Per quanto riguarda lo stabile, occupato sbandati spesso dediti a commettere crimini, una sola possibilità: “C’è una proprietà: i privati o lo valorizzano o lo mettono in sicurezza o lo abbattono. Ci sono solo queste tre possibilità”. notizie.tiscali.it