Il free software alla base di un nuovo diritto umano fondamentale, quello della libertà delle proprie azioni informatiche; la consapevolezza che non può esserci scambio accettabile tra comodità d’uso di una tecnologia e libertà; il rifiuto, per consultazioni ufficiali, del voto elettronico o peggio via internet, definiti semplicemente strumenti “stupidi”: sono alcuni dei messaggi lanciati da Richard Stallman, il creatore del progetto GNU per un sistema operativo libero e fondatore della Free Software Foundation, nel corso di una conferenza organizzata all’IIT di Genova.
“Un nuovo diritto umano fondamentale è il controllo sulle proprie attività informatiche – dice Stallman – Se qualcuno controlla le tue attività informatiche vuol dire che ha un potere su di te, ed è un potere enorme. Perché ti può sottomettere non solo a livello personale e individuale, ma può agire in modo estremamente pericoloso per la società“.
Laureato in Fisica ad Harvard, e insignito di altre nove lauree honoris causa, pioniere del concetto di copyleft, Stallman afferma di non avere una residenza permanente al di fuori del suo ufficio al laboratorio al Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory (CSAIL) al MIT.
Nel corso del suo intervento, e rispondendo alle domande dei ricercatori, Stallman ha sottolineato come lo scambio tra libertà e comodità d’uso di una tecnologia che chiede informazioni personali con l’obiettivo di semplificare la nostra vita, sia in realtà uno scambio pericolosissimo. E a quanti sostengono che la comodità significa anche facilità d’uso, ribatte: “La vita delle persone non è per nulla “semplice” al giorno d’oggi. Il lavoro individuale sembra essere più semplice, ma rinunciare alla libertà finisce per danneggiare le persone sul lungo periodo. La vita di ciascuno di noi non sta per nulla diventando più semplice”.
Da profondo conoscitore della tecnologia Stallman mette poi in guardia dai rischi di brogli con il voto elettronico. “Oh è semplicemente stupido! – sbotta – Se vuoi elezioni oneste non usi il computer in nessuna delle fasi di voto. E il motivo è semplice: i computer sono riprogrammabili: sono fatti per questo. E chiunque può riprogrammare il computer che conteggia i voti, e qualcuno lo farà”.
E sul voto via internet aggiunge è ancora più drastico: “Non parliamo del voto su internet, è una cosa così stupida! Se voti da un Pc che è stato infettato da un virus o un botnet, chi decide se hai votato o meno? Il botnet. Sostanzialmente il voto su internet è un tale errore che bisogna essere completamente fusi per ignorarlo”.
A coronare l’incontro, infine, l’apparizione di Saint IGNUcius, l’autoironica rappresentazione che Stallman fa di se stesso e delle sue convinzioni, con tanto di aureola ricavata da un vecchio videodisk.