“L’Istat sancisce il fallimento delle politiche economiche degli ultimi governi. Mentre la povertà assoluta è ormai un’emergenza che riguarda 5 milioni di italiani e 1,8 milioni di famiglie, le fanfare degli esecutivi del Pd sulla ripresa dell’occupazione non possono più occultare la realtà dei fatti: cresce soltanto il lavoro precario, crolla il numero di ore lavorate, si allarga la platea di chi è impiegato settimanalmente meno di 36 ore e si assiste al boom dei part-time involontari o dei contratti in somministrazione.
La prova provata che i miglioramenti statistici sono fittizi e che il Jobs act ha fallito, arriva infine dal fatto che il trend occupazionale non riesce a riaccendere la dinamica stagnante dei prezzi, quel poco di inflazione ‘buona’ di cui avremmo tanto bisogno”. Lo dicono i senatori M5S in relazione alle audizioni odierne sul Def 2018.
“D’altronde non esiste crescita stabile e di qualità se le disuguaglianze continuano ad aggravarsi – aggiungono – Istat conferma l’allargamento del gap tra ricchi e poveri, così come lancia un allarme sull’andamento in decelerazione del Pil. Non potrebbe essere altrimenti con 1,1 milioni di famiglie in cui tutti i componenti in attività sono in cerca di occupazione: un problema che per oltre la metà dei casi riguarda il Meridione, area d’Italia particolarmente fiaccata dalla sfiducia delle imprese, dalla desertificazione socio-culturale, dagli effetti nefasti dell’ultima riforma universitaria e dagli scarsi impegni per l’adeguamento infrastrutturale”.
“D’altra parte Bankitalia conferma che senza la ripresa degli investimenti pubblici, in forte calo da quando è iniziata la crisi, il Paese non può risollevarsi davvero. Inoltre il debito italiano è aumentato di 30 punti tra il 2007 e il 2014, a dimostrazione che le politiche di austerity hanno soltanto allargato e non sanato la piaga. Serve quanto prima un governo che sappia davvero contrastare la povertà, appianare le disuguaglianze e rilanciare la spesa in conto capitale, come auspicato pure da Via Nazionale, così da creare occupazione stabile e di qualità”, concludono i senatori M5S.
(OPi – 9.5.2018) Il numero di individui in condizione di povertà assoluta in Italia è più che raddoppiato dalla crisi economica ad oggi. Lo afferma il Codacons, commentando i dati sulla povertà forniti oggi dall’Istat.
“Si tratta di numeri impressionanti e che non necessitano di commenti – afferma il presidente Carlo Rienzi – Secondo l’Istat nel 2007 le famiglie in condizione di povertà assoluta erano 975mila, mentre oggi salgono a 1,8 milioni; il numero di individui poveri nel 2007 era pari a 2.427.000, contro i 5 milioni del 2017. Questo significa che in 10 anni i cittadini in povertà assoluta in Italia sono aumentati del +108%, praticamente sono più che raddoppiati”.
“La crisi economica che ha investito il nostro paese negli ultimi anni continua a far sentire i suoi effetti, con conseguenze dirette sull’incidenza della povertà – prosegue Rienzi – Dati in grave peggioramento che, per la prima volta, non riguardano solo il Mezzogiorno ma, come attesta l’Istat, coinvolgono anche le regioni del Nord Italia, dove si registra un aumento dei cittadini poveri”.