ROMA, 7 APR – C’era un minorenne italiano di origine algerina dietro due chat chiuse e diversi canali Telegram in cui venivano diffusi messaggi di propaganda dell’Isis tradotti in italiano e fatti atti di proselitismo per spingere i membri a compiere attentati.
L’indagine della polizia, condotta dagli uomini della sezione cyberterrorismo della polizia postale di Trieste e delle Digos del capoluogo friulano e di Udine, è partita nel dicembre del 2016 con l’obiettivo di individuare i membri del canale ‘Khalifah News Italy”. Il minorenne è stato denunciato. Nei suoi confronti è stato avviato, per la prima volta in Italia, un percorso di deradicalizzazione. Dopo aver accertato le sue responsabilità, la polizia e la procura dei Minori di Trieste, hanno infatti dato il via ad un processo di recupero grazie agli strumenti messi a disposizione dell’ordinamento, ‘scollegando’ di fatto il giovane dal ‘cyber jihad’. Il giovane jihadista sarà affiancato da un imam perché apprenda una visione più ampia dell’Islam. (ANSA)
“Il giovane jihadista sarà affiancato da un imam perché apprenda una visione più ampia dell’Islam.”
TERRIFICANTE:ANZICHE’ REVOCARGLI LA CITTADINANZA E MANDARLO IN ALGERIA,SARA'”RIEDUCATO”!
Benissimo, così sotto la guida dell’IMAN diventerà anche più pericoloso!