“Mamma io morirò in questo Paese”. Ripeteva continuamente questa frase ai suoi genitori Mariam Moustafa, la diciottenne di Ostia deceduta dopo l’aggressione subita da un gruppo di ragazze di origine africana a Nottingham, in Inghilterra. Pablo Trincia di Le Iene continua la sua inchiesta proprio dalla cittadina inglese dove incontra la famiglia della ragazza ma anche chi ha tentato di proteggerla dalla violenza delle bulle.
Un amico di Mariam che ha tentato di proteggere la giovane durante il pestaggio, racconta: “L’hanno riempita di calci e pugni, l’hanno picchiata molto forte, soprattutto in testa”. Il ragazzo, che non mostra il volto per timore di ritorsioni, aggiunge: “Erano otto, le ho fermate ma non potevo colpirle perché erano ragazze”.
Una volta portata in ospedale Mariam, nonostante dicesse di stare molto male, è stata rimandata a casa, la mattina dopo era già in coma. “Quando mi sono svegliata mia sorella aveva difficoltà a respirare, la sua faccia era sottosopra e abbiamo chiamato l’ambulanza”, dice la sorella Mallak che non si spiega il perché di quella aggressione. “Mia sorella è una delle migliori persone che abbia mai visto. Non capisco perché è successo proprio a lei”. www.tgcom24.mediaset.it
“Aiutatemi, ho paura”, il grido d’aiuto di Mariam 4 mesi fa
“Ho bisogno di aiuto, la mia vita è in pericolo“. In un video postato su Youtube 4 mesi fa, Mariam Moustafa aveva deciso di raccontare cosa le stesse accadendo. Ma ciò che angosciava la 18enne romana pestata dal branco e morta dopo tre settimane di coma, non erano quelle ragazze che – come raccontato dalla madre – le avevano già rotto una gamba, ma quel problema al cuore che si portava dietro sin dalla nascita.
Nel filmato la giovane parla della sua odissea tra ospedali, delle diagnosi che le sono state fatte (con tanto di referti), sia in Italia che in Gran Bretagna. Dice di aver chiamato addirittura la polizia, la quale però non ha potuto far nulla per lei. “Al Queen Hospital mi hanno detto che mi avrebbero procurato uno specialista ma non è mai successo”, dice.
“Io continuo a non sentirmi bene, ho difficoltà a respirare. I medici mi hanno detto che devo prendere assolutamente il Lasix – racconta Mariam tra i sospiri – perché altrimenti il sangue potrebbe non arrivare più al cervello: senza il Lasix rischio di morire”. “Questo non è un gioco – sottolinea la ragazza – ho bisogno del vostro aiuto. Non esco più, non sto più andando al college. Aiutatemi, ho davvero paura di morire”. ADNKRONOS