Pamela Mastropietro, il perito inchioda i nigeriani: non è morta per overdose

Il caso di Pamela Mastropietro, la 18enne romana trovata morta e sembrata in due trolley a Macerata, arriva al suo punto di svolta: I i risultati dell’esame tossicologico hanno evidenziato che a ucciderla non è stata l’overdose.  www.ilgiornale.it

 

I carabinieri sono ancora a lavoro per ricostruire quanto accaduto dal 29 al 31 gennaio e per chiarire i ruoli che hanno avuto i 4 indagati per omicidio: Innocent Oseghale, Lucky Desmond e Awelima Lucky, che sono in carcere, e Anthony Anyanwu, in stato di libertà.

Il dato che inchioda gli indagati però arriva dai risultati tossicologi svolti sul corpo della 18enne. Pamela non ha avuta un’overdose. La giovana ha assunto eroina, ma la dose non è stata letale. Presenti negli organi anche tracce di morfina, dettaglio che sottolinerebbe l’assenza di overdose, che quando avviene blocca il sangue impendendo alla sostanza di allontanarsi dal punto in cui viene iniettata la sostanza. Altro tassello importante spiega come la ragazza non sia morta per soffocamento bensì per le coltellate inferte alla corpo e alla testa. Si tratterebbe quindi di omicidio.

Ora si attende la perizia conclusiva redatta dai medici legali Mariano Cingolani, Dora Mirtella e Roberto Scendoni, e il tossicologo Rino Froldi, che hanno chiesto qualche giorno in più per depositare le conclusioni dei loro esami. Altri risultati si aspettano dai Ris: “il luminol sono riusciti a evidenziare tracce di mani e piedi insanguinate, sui pavimenti, sui muri e sulle maniglie. Tracce che sono state confrontate con le impronte dei quattro indagati. Ma anche il Ris ha chiesto un rinvio per depositare le conclusioni degli accertamenti“, come scrive Il Resto del Carlino.