Sei anni di Pd: cronistoria di un disastro epocale

La XVIIesima Legislatura volge a termine ed è giunto il momento di tirare le somme e fare il bilancio degli ultimi 6 anni, tutti caratterizzati dal Partito Democratico al Governo del Paese (fatta eccezione per il solo 2012 quando non era al governo ma appoggiava – senza battere ciglio – tutte le nefandezze del Governo Monti).

di Giuseppe Palma

Novembre 2011. Colpo di Stato ai danni del Governo Berlusconi IV. Mario Monti sale a Palazzo Chigi sostenuto da Pdl e Pd:

a) riforma Fornero sulle pensioni e nascita del problema degli esodati;

b) abbassamento a mille euro del limite di utilizzo del denaro contante in qualsiasi tipo di transazione;

c) totale inversione dell’onere della prova a carico del contribuente;

d) seconda riforma Fornero che contrae fortemente i diritti fondamentali a tutela del lavoratore;

e) forte contrazione della domanda interna attraverso il consolidamento fiscale e la diminuzione delle importazioni (attraverso, appunto, la contrazione della domanda e quindi dei consumi);

f) voto favorevole alla ratifica del Trattato intergovernativo denominato “Fiscal Compact” (cioè zero spesa a deficit, riduzione a ritmi criminali del rapporto debito pubblico/Pil e pareggio di bilancio);

g) voto favorevole alla vile costituzionalizzazione del vincolo del pareggio di bilancio (Legge costituzionale n. 1/2012);

h) Risultati: contrazione del Pil (dal + 0,8% del 2011 al – 2,4% del 2012) e aumento del tasso di disoccupazione (dall’8,4% a poco meno del 13%).

Elezioni politiche 2013 e XVIIesima Legislatura.
Con appena il 29,55% dei voti, la coalizione di centrosinistra guidata dall’allora segretario del Pd Pier Luigi Bersani ottiene alla Camera il 55% dei seggi.
Nel gennaio 2014 la Corte costituzionale, con sentenza n. 1/2014, dichiara l’incostituzionalità della legge elettorale (il porcellum) con la quale è stata eletta la XVIIesima Legislatura (sia nella parte in cui non consentiva all’elettore di esprimere le preferenze per i candidati, sia nella parte in cui prevedeva l’applicazione di un premio di maggioranza senza prevedere anche una soglia minima di voti perché il premio possa trovare attuazione).
Nonostante la Consulta faccia espresso riferimento all’istituto della prorogatio per quello che le Camere possono fare dopo una sentenza del genere, queste continuano a legiferare come se nulla fosse successo, in palese (seppur non dichiarata) usurpazione del potere politico:

a) abrogazione dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori e smantellamento dei diritti fondamentali con maggiore precarizzazione del lavoro (jobs act);

b) riforma costituzionale che smantella pesi e contrappesi e costituzionalizza i vincoli esterni di matrice sovranazionale (fortunatamente bocciata dal popolo in sede referendaria);

c) invasione incontrollata di centinaia di migliaia di migranti economici con conseguente aumento di fenomeni di violenza e criminalità, arrivando ad un passo dal totale scollamento della tenuta civile del Paese;

d) totale menefreghismo nei confronti dei terremotati a seguito dei due sisma del 2016;

e) maggiore incisività della pignorabilita’ diretta dei conti correnti di cittadini e imprese da parte di Agenzia delle Entrate (senza passare dal controllo di un giudice);

f) finta soppressione di Equitalia con trasferimento di funzioni e personale ad “Agenzia delle entrate riscossione”, dotata di strumenti di maggiore controllo ed invasione rispetto ad Equitalia;

g) tentativo di approvazione delle cosiddette “step child adoption” che consentono l’adozione di minori da parte di persone dello stesso stesso, nonostante il parere contrario di parecchi psicologi e psichiatri (tentativo fallito);

h) graduale superamento dei simboli della tradizione cristiana attraverso una continua azione di moral suasion nei confronti di scuole ed uffici pubblici affinché vengano gradualmente soppressi crocifissi, presepi e manifestazioni legate alla religione cattolica;

i) tentativo di regalare la cittadinanza italiana a circa 800.000 immigrati attraverso gli strumenti dello Ius Soli e dello Ius Culturae, in modo da recuperare un consenso elettorale definitivamente perso da parte degli italiani (provvedimento approvato alla Camera e arenatosi al Senato);

l) tentativo di approvazione del cosiddetto ddl sulle “fake news” in modo da zittire il dissenso sulla rete e sui social network (provvedimento arenatosi al Senato);

m) incessante campagna denigratoria contro chi difende i concetti di Sovranità, Patria e interesse nazionale, arrivando ad aggettivare i cosiddetti “sovranisti” in razzisti, xenofobi e fascisti;

n) diffusione, attraverso i mezzi di stampa a proprio servizio, di informazioni totalmente false su eventuali catastrofismi nel caso in cui l’Italia uscisse dall’euro. Continui ed incessanti inviti ad illegittime ed ulteriori cessioni di sovranità;

o) aver espresso tre presidenti del consiglio dei ministri consecutivi (Letta, Renzi e Gentiloni) privi di qualsiasi legittimazione democratica;

p) tentativo di introduzione di norme liberticide che vietano addirittura di vendere prodotti con immagini raffiguranti Benito Mussolini o la simbologia del periodo fascista (“Legge Fiano“, approvata alla Camera ma arenatasi al Senato);

q) finta abolizione dello strumento giacobino degli studi di settore. Nonostante la previsione da parte della legge di bilancio 2017, l’attuazione del superamento è stata rinviata (per la seconda volta) al 2019;

r) introduzione del bail-in (dopo averlo votato anche in sede europea). Aver destinato 20 mld di euro in aiuto delle banche e aver abbandonato migliaia di piccoli obbligazionisti che hanno perso tutti i loro risparmi;

s) aver dato la disponibilità (Governo Gentiloni) all’adesione da parte dell’Italia all’introduzione del Fiscal Compact all’interno del diritto derivato dell’Ue (proposta Juncker);

t) Aumento esponenziale del numero dei cittadini italiani che versano in condizioni di povertà assoluta: nel 2016 si è toccata quota 4.740.000;

u) Risultati: nonostante il Quantitative Easing di Draghi, gli incentivi per la decontribuzione e la riduzione del prezzo del petrolio, il Pil negli ultimi tre anni è salito – per ciascun anno – ben al di sotto il 2%, con il tasso di disoccupazione inchiodato poco sopra l’11% (nel 2011, all’atto del Colpo di Stato, era all’8,4%)…

…e tante altre nefandezze e fallimenti. Il tutto contro la democrazia, la Costituzione e il popolo italiano.

Nemmeno un bollettino di guerra avrebbe registrato un simile disastro.

Nel frattempo il Partito Democratico, di cui è segretario Matteo Renzi, si è spaccato. È nata a sinistra una costola chiamata “Liberi e Uguali” della quale fanno parte i leader del Pd del passato (Bersani, D’Alema etc), che hanno contribuito fattivamente ai disastri di cui sopra.

A marzo si vota. Con l’auspicio, per il bene del Paese, che Pd e cespugli gravitazionali non vadano al governo per almeno i prossimi vent’anni.