“Io non faccio l’avvocato difensore di mio padre, ma io non sono mai venuta meno ai miei doveri costituzionali”. Così Maria Elena Boschi, ospite di ‘Porta a Porta’, parlando della vicenda Banca Etruria.
GHIZZONI – “Io non ho mai chiesto a Ghizzoni di studiare l’acquisizione di Banca Etruria, la mia famiglia aveva azioni per 10mila euro. Quello che scrive De Bortoli non è vero – sottolinea, riferendosi a quanto riportato dall’ex direttore del ‘Corsera’ -. Ho incontrato Ghizzoni ma negli incontri avuti, che erano pubblici, come rappresentante del governo, è vero che ci sono state discussioni su sistema e anche sulle problematiche del mondo bancario, ma da questo non si può arrivare a dire che io ho fatto pressioni su Unicredit”.
DE BORTOLI – “Io non ho fatto pressioni, non è vero, ora è giusto tutelare la verità”, aggiunge la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, spiegando la scelta di querelare De Bortoli.
“Il governo si è occupato di banche, Etruria, Monte dei Paschi e delle altre banche” per tutelare i correntisti, “il governo Renzi ha poi deciso che Banca Etruria dovesse essere commissariata, mandando a casa il Cda, dove c’era mio padre – dice Boschi -. Nessun atteggiamento di favore mio o del governo nei confronti di mio padre”.
LA COMMISSIONE – Intanto la commissione di inchiesta sulle banche audirà l’ex ad di Unicredit Federico Ghizzoni e gli ex ministri dell’Economia Giulio Tremonti, Vittorio Grilli e Fabrizio Saccomanni. E’ quanto emerge dalla riunione dell’Ufficio di presidenza, secondo quanto riferito da Paolo Tancredi di Ap. Da decidere le modalità di audizione di Gianni Zonin e Vincenzo Consoli, sulle quali però c’è la contrarietà del presidente Pier Ferdinando Casini. ADNKRONOS