È scritto in un Report della World Bank che risale al 2012. La pratica di defecare all’aperto, diffusa fra la popolazione, costa al Ghana 79 milioni di dollari l’anno. E le cose negli anni sono andate peggiorando. (AGI)
Un ghanese su 5 defeca all’aperto e solo un casa ogni sette ha un bagno al suo interno. Sono gli sconfortanti dati di una situazione quasi insostenibile forniti a inizio settimana da Rushnan Murtaza, rappresentante dell’Unicef nella capitale, in occasione del lancio della “Campagna di Igiene Nazionale”. Secondo Murtaza, a meno che il paese non provveda velocemente, ci vorranno almeno 90 anni per risolvere questo problema. La campagna è partita lunedì, sotto gli auspici del presidente Nana Addo Dankwa Akufo-Addo, con il tema “Manteniamo il Ghana pulito: fai la tua parte”.
Il report, pubblicato ad aprile 2012 dal Programma Igiene e Acqua della Banca Mondiale, ha rilevato che la maggior parte, circa il 74% dei costi correlati alla spiacevole pratica, proviene dalla morte prematura di 19.000 ghanesi l’anno a causa di complicazioni legate alla diarrea, di cui 5.100 sono bambini sotto i 5 anni, e che quasi il 90% di queste morti è direttamente attribuibile a acqua infetta e mancanza di igiene. Questo, sempre secondo i dati della Banca Mondiale, rappresenta circa il 19% dei costi economici totali, legati alla sanità.
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“Conosciamo da tempo l’impatto delle scarse condizioni igienico-sanitarie sulla salute, ma questo è uno dei primi studi per quantificarne i costi annuali”, lo dichiarò Yolande Coombes, specialista in acqua e servizi igienico-sanitari della World Bank, al momento della presentazione di questo report cinque anni fa e già allora disse, “il Ghana non sarà in grado di crescere in modo sostenibile senza affrontare questi costi”.
Il settimo Paese più sporco del mondo
Lo studio ha anche mostrato come 4,8 milioni di ghanesi non abbiano un bagno in casa e siano costretti a defecare all’aperto. Secondo David Duncan, responsabile di WASH (Water, Sanitation and Hygiene) nell’ufficio dell’UNICEF in Ghana, la maggior parte delle persone nelle tre regioni del Nord del paese non vede un bagno come una necessità perché la defecazione all’aperto è una pratica diffusa da generazioni. “Per molte persone in Ghana – ha detto – questo è normale, in particolare nel nord del paese, dove circa 3 famiglie su 4 devono effettivamente recarsi nella boscaglia per andare al bagno. Per loro è normale, è il loro modo di vivere da generazioni, quindi è necessario un cambiamento culturale per superare il problema”.
Il Ghana nel 2015 è stato inserito al secondo posto dal WASH, dopo il Sudan, in Africa per la defecazione all’aperto, con il 19% della sua popolazione che ricorreva a questo tipo di pratica igienico-sanitaria. Nello stesso anno, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha classificato il Ghana come settimo paese più sporco del mondo. Da lunedì, con il lancio della Campagna di Igiene Nazionale e con l’impegno del presidente del Ghana in prima persona, il paese è pronto ad affrontare nuovamente il problema.