“La crisi non è dietro le spalle, i dati lo dicono con grande chiarezza”, ha detto Calenda intervenendo alla presentazione del rapporto “Scenari industriali” del Centro studi di Confindustria. La produzione industriale ha perso negli anni della crisi il 18,4%.
Sentite qui: “Lo dico con grande chiarezza, nonostante sia hobby dei politici rappresentare le cose in questo modo, non solo perché lo dicono i numeri, ma perché la nostra realtà imprenditoriale è andata verso un processo brutale, le imprese sono diventate risorsa scarsa, merce scarsa che va coltivata con grande attenzione, non facciamoci prendere dalla retorica del “va tutto bene” e “abbiamo voltato l’angolo” (quello di Calenda è un tweet a 280 caratteri, per la cronaca).
Gli ingenui creduloni si erano un po’ tutti fatti l’idea che la crisi fosse davvero un ricordo. Gentiloni e Padoan, poco sinceri, erano stati molto rassicuranti durante gli ultimi summit. Macché.
“Se nella prossima campagna elettorale i programmi economici si fonderanno su distribuzioni a pioggia”, dice Calenda davanti a duna platea di industriali, “il Paese sarà a rischio, perché noi abbiamo oggi appena imboccato un recupero: abbiamo sfide epocali davanti, prima fra tutte l’innovazione tecnologica”.