Dalle parole ai fatti. E’ già operativa la ‘stretta’ sulle Ong che il 31 luglio al Viminale non hanno firmato il Codice di condotta. Una ‘stretta’ che non è da intendersi come fatta di atteggiamenti “invasivi”, ci tengono a precisare dal Viminale stesso, ma basata sulla attività di controllo delle navi che chiedono di attraccare nei porti italiani e con a bordo migranti raccolti dai barconi nel Mediterraneo centrale. I migranti vengono scortati dai trafficanti libici e consegnati non lontano dalle coste all’equipaggio che li prendono a bordo della ‘Iuventa’.
Non si tratta dunque di migranti ‘salvati’, ma recuperati, potremmo dire consegnati. Il caso però ha voluto che con l’avvio della ‘stretta’ ci fosse la vicenda della ‘Iuventa’, unità della Ong Jugend Rettet, non firmataria, ma dal Viminale subito hanno tenuto a chiarire all’AGI che è solo una coincidenza temporale il fatto che nel cuore della notte ci sia stato il fermo dell’unità nel porto di Lampedusa su ordine della magistratura di Trapani che ipotizza favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. E lo stesso ha ribadito nel tardo pomeriggio in conferenza stampa il procuratore aggiunto di Trapani, Ambrogio Cartosio, escludendo “nella maniera piu’ assoluta” un legame tra il provvedimento di sequestro della ‘Iuventa’ e la mancata firma da parte della Ong del Codice di condotta predisposto dal Viminale.
Il punto, ha aggiunto Cartosio, è che “i migranti vengono scortati dai trafficanti libici e consegnati non lontano dalle coste all’equipaggio che li prendono a bordo della ‘Iuventa’. Non si tratta dunque di migranti ‘salvati’, ma recuperati, potremmo dire consegnati”. (Video: Polizia di Stato)