Ventimiglia – Hanno scatenato l’inferno in commissariato, mandando in ospedale due poliziotti e altrettanti carabinieri che tentavano di frenare la loro escalation di violenza.
Loro sono sette migranti, quasi tutti sudanesi, che la scorsa notte, dopo essere stati condotti in caserma a Ventimiglia, assieme ad altri tredici stranieri, poco prima respinti dalla Francia, hanno dato in escandescenze, aggredendo gli agenti e distruggendo qualsiasi cosa passasse sotto i loro occhi. Hanno danneggiato il telaio della finestra anti-sfondamento e addirittura sono riusciti a divellere il telaio della porta blindata di accesso alla sala fermati.
Sette gli arrestati, che oggi, in tribunale a Imperia, hanno patteggiato dieci mesi di reclusione con sospensione della pena. Per tutti loro, però, sono state avviate le procedure di espulsione e nelle prossime ore saranno tradotti in uno dei Centri di identificazione ed Espulsione(Cie) del centro nord, per poi essere rimpatriati. Giunti in Italia, stanchi e affamati, prima di scatenare la rivolta i migranti hanno cenato in commissariato. Una volta recuperate le forze hanno iniziato ad inveire contro gli agenti, ma alle urla sono presto seguiti i fatti, in un climax di incontenibile violenza e soltanto la dura preparazione a cui sono stati sottoposti agenti e militari, è valsa a scongiurare il peggio. IL GIORNALE