Violenza sessuale nei pressi della stazione: 17enne presa a morsi e picchiata, poi rapinata da un richiedente asilo
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Erano le 22.30 circa di ieri, martedì 9 maggio, quando il personale di una Volante della Polizia, transitando per questa via della Scalinata, ha notato in lontananza tre ragazze che attiravano l’attenzione degli agenti chiedendo aiuto e indicando la presenza sul posto di una quarta giovane riversa a terra, in evidente stato di shock, con visibile ferita al ginocchio e numerose ecchimosi sul viso.
Si trattava di una studentessa 17enne di Trieste, tornata in serata dopo uno stage tenutosi in una vicina località. Mentre era ancora a bordo dell’autobus, nei pressi della stazione ferroviaria – ha spiegato la giovane -, ha notato un uomo riverso a terra e, scesa, dal mezzo, si è diretta immediatamente presso l’individuo con l’intento di prestargli soccorso; il soggetto le ha chiesto aiuto pregandola di accompagnarlo. I due così si sono diretti presso un’area della stazione dove sono presenti vagoni in disuso.
Improvvisamente l’atteggiamento dell’uomo è cambiato radicalmente, rivelando le sue reali intenzioni: ha trascinato la vittima dentro il bagno di una delle carrozze, prima ha frugato nella sua borsetta e si è impossessato di poche decine di euro, poi l’ha costretta a bere da una bottiglia di whisky al fine di vincerne la strenua resistenza, e, colpitala ripetutamente, l’ha violentata sessualmente. Ultimata la violenza, la ragazza è riuscita a scappare, seguita dall’aggressore.
Dopo avere chiesto aiuto ad alcuni passanti, la giovane è salita su un autobus, allontanandosi dalla zona fino all’arrivo poi della polizia. Nel frattempo sono state diramate le ricerche e il sospetto è stato immediatamente notato e rintracciato a poca distanza del luogo della violenza da una pattuglia in servizio investigativo del Commissariato di Opicina.
Gli accertamenti e riscontri svolti anche dal personale della Squadra Mobile nel frattempo intervenuto, formalizzando le dichiarazioni della minore, presso l’Ospedale Burlo, dove era stata ricoverata e sottoposta al protocollo per le violenze. Dopo la ricostruzione dei fatti, sentiti i testimoni, si è stato così arrestato l’aggressore, Mekail Govand, nato in Iraq nel 1991, richiedente asilo, gravato da precedenti di polizia per rapina impropria e maltrattamenti in famiglia.
L’arrestato, dopo le incombenze di rito, è stato condotto in carcere a disposizione della Procura della Repubblica di Trieste che coordina le indagini. La vittima, al momento ancora sotto shock, presenta tumefazioni ed ecchimosi in varie parti del corpo, nonché segni di morsi a dimostrazione della brutalità con la quale è stata aggredita.