“Volontà di destabilizzare l’economia italiana per trarne dei vantaggi”
“A mio avviso alcune Ong potrebbero essere finanziate dai trafficanti e so di contatti. Un traffico che oggi sta fruttando quanto quello della droga”. Così Carmelo Zuccaro, procuratore di Catania, ai microfoni di Agorà su RaiTre.
“Forse la cosa potrebbe essere ancora più inquietante – ha aggiunto Zuccaro – si perseguono da parte di alcune Ong finalità diverse: destabilizzare l’economia italiana per trarne dei vantaggi”.
Alla domanda sui possibili allarmismi, Zuccaro ha risposto: “Se l’informazione è corretta questo corto circuito non si può creare salvo per effetto di persone che vogliono creare confusione”. askanews
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Procuratore di Catania: “Abbiamo prove dei contatti tra scafisti e alcune Ong”
Qui questa enorme massa di persone «sta creando problemi di ordine pubblico e crisi di carattere criminale – spiega Zuccaro – che potrebbero influire sul tessuto sociale delle popolazioni. Catania a proposito dei reati di tratta, e di tratta minorile in particolare, ha più procedimenti di Roma, anzi ha il dato più alto in Italia; e poi ci sono i problemi del caporalato, quelli della gestione del denaro per l’accoglienza e l’ospitalità, che lasciano intravvedere fatti gravi».
E dunque, siccome l’anno scorso di migranti ne sono arrivati 181 mila, e quest’anno si prevede che saranno almeno 250 mila, il fenomeno va osservato sotto tutti i punti di vista e quello giudiziario ha un peso enorme. Come un peso enorme, da poco più di un anno, hanno le Ong – le organizzazioni non governative – che stanno con le loro navi, qualcuna anche con droni e aerei, a pattugliare il tratto di Mediterraneo davanti alla Libia. Perché sono lì, come si finanziano, hanno contatti diretti con i trafficanti?
«Su Ong come Medici senza frontiere e Save the Children davvero c’è poco da dire – dice Zuccaro – discorso diverso per altre, come la maltese Moas o come le tedesche, che sono la maggior parte» (cinque delle nove Ong schierate in mare, c’è poi la spagnola Proactiva Open Arms). Le buone e le cattive, dunque: «Abbiamo evidenze che tra alcune Ong e i trafficanti di uomini che stanno in Libia ci sono contatti diretti – dice Zuccaro – non sappiamo ancora se e come utilizzare processualmente queste informazioni ma siamo abbastanza certi di ciò che diciamo; telefonate che partono dalla Libia verso alcune Ong, fari che illuminano la rotta verso le navi di queste organizzazioni, navi che all’improvviso staccano i trasponder sono fatti accertati».
Come abbia queste informazioni, il procuratore non lo dice; ma che l’agenzia dell’Ue Frontex nel suo rapporto «Risk analysis 2017» abbia definito «taxi» alcune Ong e che i servizi segreti italiani in Libia abbiano notizie dettagliate e di prima mano non è un mistero. Ed è probabilmente per questo che Zuccaro parla di prove che non è possibile utilizzare in un processo.
Personalmente lo sapevo da anni che era così e anche molto peggio!
E’ PROPRIO VERO.!!!
L’ARMATA BRANCALEONE SAPREBBE GOVERNARE MEGLIO L’ITALIA. “ALMENO I PIRATI SOTTO VARIE SPOFLIE SI GUARDEREBBERO BENE,!!!