Milano: 2000 casi di scabbia e 38 di Tbc nei centri di accoglienza nel 2016

Duemila casi di scabbia e 38 casi di tubercolosi sono stati registrati nel 2016 nei centri di accoglienza per migranti attivi sul territorio dell’Ats di Milano. Sono i numeri sulla diffusione delle malattie infettive all’interno dei centri d’accoglienza milanesi, forniti, oggi in Consiglio regionale, dall’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera. IL GIORNALE

tubercolosi

Rispondendo in aula ad un’interrogazione in merito del capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia, Riccardo De Corato, Gallera ha reso noto che nel 2016 sono stati registrati “oltre 2 mila casi di scabbia, prontamente trattati”. Sul fronte della Tbc, invece, Gallera ha spiegato che “sono stati eseguiti finora 1.821 test e 824 persone sono state sottoposte ad approfondimenti specialistici”. Gli accertamenti eseguiti hanno permesso di diagnosticare “complessivamente 38 casi” di tubercolosi. Finora, però, non ci sono stati casi di contagio tra la popolazione.“Nessun caso secondario”, ha chiarito, infatti, l’assessore, “è stato riscontrato nella popolazione generale”, sia per quanto riguarda la scabbia, sia per la tubercolosi.

La Regione, ha poi assicurato Gallera, è al lavoro per la prevenzione delle malattie offrendo “a ciascun migrante ospitato nei centri di accoglienza vaccinazione contro difterite-tetano e poliomielite e screening tubercolinico”. “Il protocollo è in fase di revisione e aggiornamento con particolare attenzione a situazioni specifiche come quelle di Milano e Como, coinvolte da quest’estate in una massiccia presenza di migranti, e verrà trasmesso entro il mese di febbraio”, ha precisato Gallera. In particolare, riguardo la scabbia, l’assessore lombardo al Welfare ha spiegato come il personale sanitario attivo nei centri di accoglienza, compreso l’hub di prima accoglienza di via Sammartini, “segnala al Dipartimento di Igiene e Prevenzione ogni caso sospetto”, al fine di attivare le misure di profilassi e “limitare” di conseguenza “i rischi di contagio”. “Periodicamente vengono effettuati sopralluoghi per verificare le condizioni igienico-sanitarie dei centri di accoglienza”, ha aggiunto l’assessore.

“Questi numeri confermano la necessità che i controlli sanitari, e le relative vaccinazioni, siano effettuati nelle strutture di prima accoglienza dove sbarcano gli immigrati, in Sicilia, Calabria e Puglia: è inaccettabile che vengano inviati a Milano e in Lombardia migliaia di immigrati che non sono stati sottoposti a controlli sanitari”, hanno dichiarato in una nota congiunta il segretario della Lega Lombarda, l’onorevole Paolo Grimoldi, e il segretario della Lega Nord Milano, Davide Boni, che nello stesso comunicato, collegano all’emergenza immigrazione sul territorio lombardo pure l’aumento “vertiginoso di casi di tubercolosi, malaria e naturalmente di meningite”. “Il fatto che gli immigrati siano portatori di malattie che da noi risultavano ormai scomparse, non è una fantasia della Lega”, ha commentato anche Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega Nord in Consiglio Regionale, che ha parlato di “allarme da non sottovalutare”.

A chiedere “vaccinazioni obbligatorie” per gli immigrati, è, infine, proprio il capogruppo in Regione Lombardia del partito di Giorgia Meloni, De Corato, secondo il quale esiste un “rischio di diffusione tra i cittadini” di queste malattie.