L’associazione culturale Dea Minerva chiede perché a Cadelbosco non si fa una pietra d’inciampo anche per Oreste Bergomi? Chi fu? Ve lo racconta Gianfranco Stella in uno dei suoi tanti libri. Ma per chi non vorrà mai leggerli quei libri ve lo riporto io i queste righe.
Oreste Bergomi, un cinquantenne arruolato nella Guardia nazionale, fu prelevato dai partigiani il 26 aprile 1945. Lo prelevarono due fratelli, Abelardo e Rico Marmiroli abitanti nelle case operaie delle Reggiane. Condotto a Castelnovo di Sotto, a Campo Ranieri fu ucciso il giorno successivo con una raffica sparata dal partigiano Destino Davoli. Ai familiari fu restituito un cadavere orrendamente seviziato: la gola squarciata, un occhio sfondato e sei colpi di mitra alla schiena.
Lui, come tanti altri, vittima delle atrocità dei partigiani compiute dopo la fine della guerra!
Rendiamo giustizia anche a questi nostri concittadini e non solo a quelli del “nazifascismo”
La storia va studiata tutta e non solo una parte!
I nostri morti li onoriamo senza soldi pubblici a differenza di Istoreco, Anpi e amministrazioni comunali rosse che senza il finanziamento di un milione di euro dalla Regione Emilia Romagna non avrebbero fatto nulla.
Letizia Iori
Una delle tantissime atrocità rimaste impunite e peggio ancora,dimenticate!