“Porto di Cagliari, armi tedesche caricate su nave saudita”

 

PINOTTI-GENTILONI

di Mauro Pili, deputato, Leader del Movimento Unidos

Ore 5.48, l’alba è ancora alta sul porto canale di Cagliari, quando la nave della morte solca quel tratto di mare racchiuso tra due sponde di cemento. Gigante dei mari, la Bahari Tabuk, ha solcato mezzo mondo per arrivare sin qui, nel porto container del sud Sardegna. Non è vuota, ma andrà via ancor più carica.

I codici sono secretati nel porto terminal. Nessuno deve sapere perchè una nave battente bandiera dell’Arabia Saudita ha lanciato le cime sulla sponda principale del terminal sardo. Perchè lo ha fatto alle 5.48 nonostante da almeno 14 ore fosse in rada, a non meno di 40 km dall’approdo prestabilito.

Operazioni sconosciute ai più, impossibili da incrociare. Ad ognuno il proprio compito, ma nessuno sa dell’altro. Incroci che diventano prove quando le fonti convergono. Le raccolgo una dietro l’altra, su più fronti.

Un blitz Italo – Saudita è pianificato in ogni dettaglio. C’è di mezzo lo stato italiano. Come era prevedibile. Ci sono di mezzo due ministri, Pinotti e Gentiloni, colui che vorrebbe fare il premier al posto del fiorentino! Sono loro che hanno trattato con gli emiri e i reali dell’Arabia Saudita.

Soldi in cambio di strumenti di morte. Morte come genocidio. Migliaia di morti, migliaia di bambini falciati da quel carico di morte.

Oggi è stata una giornata infinita, conclusasi poco fa. Con schieramenti di ogni genere di forze dell’ordine.

Tutto documentato. Ogni movimento. Ogni transito. Ogni documento. Volevano fare un’operazione nascosta, domani pubblico tutto. Ogni fotogramma di quel carico, le forze dell’ordine che dall’alba hanno presidiato la zona.

Tutto per nascondere il carico di morte che puntuale è arrivato. Quantitativi spaventosi. Prodotti in Sardegna, dalla fabbrica tedesca.

La solita alleanza dei ricchi contro i poveri.

La ricca Germania sfrutta la povertà di un territorio, il Sulcis, per produrre armi micidiali e rivenderle ai ricchi dell’Arabia Saudita, che poi le scaricano sui poveri dello Yemen.

E in questa giornata nefasta per la Sardegna quel carico di morte, decine di migliaia di morti, è stato caricato come normali container.

In realtà dentro quegli involucri d’acciaio e ferro c’erano migliaia di bombe. Le micidiali serie Mk, made in Sardinia. Caricate e ora in viaggio verso l’Arabia Saudita. Altre stragi, altre vittime innocenti.

Pubblicherò tutto ciò che doveva restare segreto, tutto ciò che i due ministri hanno cercato in ogni modo di tenere nascosto. Le immagini, i documenti, le complicità di Stato. Le inchieste ferme al palo.

Traffico di morte, con la Sardegna maledettamente produttrice di bombe per conto di Germania e lobby di guerra.