Assicurare interventi organici e strutturati per le persone senza dimora e con particolari fragilitĂ : è questo lâobiettivo dei 50 milioni di euro che il Ministero del Lavoro mette a disposizione per il periodo 2016-2019 degli enti territoriali destinati a finanziare proposte di intervento conformi alle Linee di Indirizzo per il contrasto alla grave emarginazione adulta in Italia. Una prima tranche di risorse rispetto ad un budget complessivo approvato dalla Ue di 100 milioni; la parte rimanente sarĂ resa operativa nel periodo 2020-22. Lo annuncia una nota del ministero del Lavoro che spiega come lâintervento si inquadra nellâambito del Piano nazionale di lotta alla povertĂ del governo, una serie di iniziative di cui la piĂš rilevante è il lancio del Sostegno per lâinclusione attiva (Sia) in vista dellâapprovazione del reddito di inclusione da parte del Parlamento.
La povertĂ estrema, però, richiede interventi dedicati e unâattenzione particolare nella progettazione. Ă per questo che sono state adottate specifiche linee di indirizzo ai territori, per interventi che siano in grado di affrontare la complessitĂ dei bisogni secondo una logica di integrazione tra i diversi servizi (sociale, sanitario, del lavoro, delle politiche abitative), centrata sulla persona e sulla ricerca della autonomia a partire dalla casa, in linea con lâapproccio cosiddetto dellâHousing first. Sono oltre 50mila, infatti, le persone che vivono in queste condizioni: quasi la metĂ nel nord del Paese, soprattutto nelle grandi aree urbane. Solo Milano e Roma ne accolgono circa il 40%.
MetĂ dello stanziamento, ovvero 25 milioni di euro, dunque, verrĂ quindi attribuito alle CittĂ metropolitane che presentano un numero di persone senza dimora superiore alle 1.000 unitĂ . Sette le cittĂ interessate: Milano, Roma, Palermo, Firenze, Torino, Napoli e Bologna. Gli altri 25 milioni sono destinati alle Regioni, che possono decidere di presentare direttamente proposte di intervento da realizzare nei propri territori – ad eccezione delle CittĂ metropolitane sopra indicate – oppure delegare la presentazione ad altri enti territoriali individuati sulla base della presenza di un numero elevato di persone senza dimora.
Gli interventi finanziabili dovranno prevalentemente mirare a potenziare la rete dei servizi per il pronto intervento sociale e il sostegno delle persone senza dimora nel percorso verso lâautonomia, anche sulla base dei cosiddetti approcci housing led e housing first, che identificano il rapido reinserimento in unâabitazione come punto di partenza per avviare un percorso di inclusione sociale.
Contemporaneamente verranno sostenuti i servizi e gli interventi a bassa soglia, quali la distribuzione di beni di prima necessitĂ (indumenti, prodotti per lâigiene personale, kit di emergenza) e progetti di accompagnamento allâautonomia, come le dotazioni di beni per alloggi di transizione o di indumenti e strumenti per la partecipazione ad attivitĂ formative. Nello stesso tempo sarĂ assicurato il finanziamento alle azioni di rafforzamento dei servizi territoriali e di potenziamento della rete locale per stimolare la complementarietĂ e la sostenibilitĂ degli interventi nel quadro della programmazione territoriale.
A valutare i progetti sarĂ una Commissione nominata dallâAutoritĂ di Gestione. âSi conferma il nostro impegno nella lotta contro la povertĂ , e nello specifico contro la povertĂ estrema” ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. “Un impegno – ha spiegato – nel quale si inserisce anche la firma del Protocollo di intesa per promuovere azioni volte a ridurre il numero delle persone senza dimora che abbiamo firmato con la Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora lâ11 giugno scorso, in occasione della presentazione, al Taormina Film Festival, della campagna di sensibilizzazione #HomelessZero, alla presenza di Richard Gere in veste di testimonialâ. (AdnKronos)
