Il 7 agosto, il Cpi (Comitato paralimpico internazionale) ha annunciato la sospensione della Russia per escluderla de facto dai prossimi Giochi Paralimpici di Rio de Janeiro, compiendo il passo che il Cio si è rifiutato di fare per Rio 2016.
La decisione del Cpi è stata una sorpresa per molti, in quanto il Comitato Internazionale Olimpico (CIO), qualche settimana fa, aveva deciso di non ricorrere all’esclusione generalizzata di tutti gli atleti russi dalle gare, in quanto una simile misura avrebbe pregiudicato i diritti degli atleti non coinvolti . Evgeniy Bukharov, membro del comitato paralimpico russo, si é detto assai stupito di questa decisione, dal momento che, per l’appunto, il CIO ha mostrato tutt’altro approccio, favorendo i diritti individuali degli atleti piuttosto che la punizione generalizzata di un’intera nazione. E forse era proprio questa l’intenzione, umiliare la Russia in toto.
Alle Paralimpiadi la Russia aveva conquistato la qualificazione con il maggior numero di posti disponibili e avrebbe dovuto portare 267 atleti in 18 discipline.
Ora la Russia spera che il Tribunale arbitrale dello sport (Tas) la riammetta, come ha dichiarato il presidente del Comitato paralimpico russo, Vladimir Lukin, che però ha precisato: “il buon senso non sempre trionfa”. E i suoi dubbi sono piu’ che giustificati dal momento che ormai prevalgono gli interessi delle multinazionali e della politica persino nello sport, a discapito del vero agonismo.
Le organizzazioni sportive che vanno dalla FIFA (calcio) allo IAAF (atletica) al CIO (Comitato internazionale olimpico) non sono controllate da nessuno e la loro gestione è a essere gentili molto opaca. Grazie ai diritti televisivi e alle sponsorizzazioni gestiscono però un enorme ammontare di soldi. E uno più uno fa due: soldi più mancanza di controlli seri portano diritti diritti alla corruzione e alle malversazioni. Dunque la credibilità di queste organizzazioni è molto bassa.
Armando Manocchia, direttore di ImolaOggi.it, trova vergognoso il comportamento del Cpi e delle dichiarazioni dell’inadeguato presidente Philip Craven e lancia un appello e una PETIZIONE per la riammissione degli atleti paralimpici russi.
Viva il coraggioso italiani