Filippine, presidente: macché diritti umani, uccidere i trafficanti di droga

 

rodrigo-duterteChi se ne importa dei diritti umani? E’ questa l’affermazione con la quale il presidente filippino Rodrigo Duterte ha promesso di mantenere il suo ordine di sparare a vista i trafficanti di droga, in un giro di vite contro la criminalità. Circa 800 persone sono state uccise da quando Duterte ha vinto ampiamente le elezioni a maggio, secondo le notizie diffuse dalla stampa locale.

“Questa campagna ‘spara per uccidere’ rimarrà fino all’ultimo giorno del mio mandato, sei io sarò ancora vivo allora”, ha detto il leader 71enne in una conferenza stampa nela sua città meridionale di Davao. “Potete starne certi: a me non importa nulla dei diritti umani”, ha aggiunto. Duterte ha inoltre detto che gli esponenti del governo che abusano della loro posizione per fare narcotraffico sono i primi nella sua lista e ha garantito ai soldati e poliziotti la sua “garanzia ufficiale e personale” di immunità se uccideranno durante l’espletamento delle loro funzioni. Il presidente inoltre ha respinto l’accusa che almeno 402 delle uccisioni avvenute da parte della polizia dopo il suo arrivo al potere siano state esecuzioni sommarie. Centinaia di altre pefrsone sono state uccise da vigilantes.

“L’Ufficio delle Nazioni unite sulla droga e il crimine resta profondamente preoccupato dalle notizie di uccisioni extragiudiziali di sospetti trafficanti e utilizzatori di droga nelle Filippine“, ha commentato il suo direttore esecutivo Yury Fedotov. “Mi unisco al segretario generale – ha aggiunto – nel condannare l’apparente sostegno alle uccisioni extragiudiziali, che sono illegali e una violazione dei dirri ti fondamentali e delle libertà”. (Fonte Afp)

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