Bujumbura – Il governo del Burundi ha detto “no” al dispiegamento di una forza Onu nel Paese. Venerdi’ scorso le Nazioni Unite hanno adottato una risoluzione, su proposta della Francia, che prevede l’invio in Burundi di 228 poliziotti, con la scusa di far rispettare i diritti dell’uomo. Una forza che dovrebbe restare nel paese per un anno e la cui missione puo’ essere prolungata.
Il Burundi, grande piu’ o meno come la Sicilia, è un Paese ricco di risorse naturali come uranio, nichel e cobalto, per la verità sfruttate con scarsa lungimiranza.
Elezioni Burundi: vincitore sgradito alla UE, parte il ricatto economico
Le prime avvisaglie di un rifiuto da parte del paese di concedere l’ingresso di una forza Onu, si erano gia’ viste sabato scorso quando e’ stata organizzata una manifestazione di protesta davanti all’ambasciata francese nella capitale, proprio dalle forze governative. Oggi si e’ avuta l’ufficialita’.
Il portavoce del governo di Bujumbura, Philippe Nzobonariba, attraverso una nota ufficiale, scrive che “il governo del Burundi rigetta tutte le disposizioni della risoluzione in rapporto all’invio di una qualsiasi forza nel Paese, perche’ e’ in violazione della sovranita’ territoriale“. Nella nota il portavoce aggiunge che le forze di difesa e sicurezza del Burundi “controllano perfettamente la situazione su tutto il territorio nazionale”. (AGI)