Il legale dell’ultrà della fermana si dice soddisfatto. Sia il Gip che il pm, infatti, hanno tenuto conto della testimonianza di due donne presenti sul luogo dell’incidente durante la rissa. Ma non solo. Ad essere ritenuti “attendibili”, infatti, sono anche i racconti di altre due due testimoni: sono, scrive il Resto del Carlino, due operatrici del volontariato, che hanno assistito parzialmente alla rissa, ma che “hanno confermato la versione di Mancini“. Quindi ora le testimoni oculari sono quattro e tutte cozzano con la ricostruzione fornita dalla vedova della vittima, che ieri infatti è stata nuvoamente sentita dai giudici.
Qualcosa non torna nella sua versione dei fatti. In particolare, la donna ha sempre detto che lei e il marito sono stati aggrediti per primo. Ma secondo i testimoni e la difesa non è così.
L’ultrà comunque rimane in carcere perché secondo i magistrati c’è il rischio di reiterazione del reato. La paura è che, se dovesse essere provocato, potrebbe reagire ancora e commettere un nuovo delitto contro qualche altro immigrato. “È una misura cautelare che tutela tutti, ma che sostanzialmente ci dà ragione – ha detto al Carlino l’avvocato De Minicis – È emerso chiaramente che la versione della vedova non è attendibile, mentre quella dei testimoni sì. Ora però c’è la necessità di abbassare i toni e lasciare lavorare in pace gli inquirenti”.