L’ombra dei Fratelli musulmani dietro la campagna di Sala. Ecco il programma degli integralisti a Milano

 

Di Claudio Bernieri

La spintarella , ma in sordina, alla corsa del compagno Beppe Sala a sindaco dei musulmani per il ballottaggio si è aperta venerdì scorso alla Camera del Lavoro..

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Il compagno Beppe non c’era ad accogliere il telepredicatore fondamentalista Tarek Ramadan, ambasciatore dei Fratelli Musulmani in Europa… Ma l’appello a un voto di scambio era chiarissimo. Voti contro l’assenso a una grande moschea integralista. Contemporaneamente, l’avvenente Sheikha Mozah bint Nasser al-Missned, seconda delle tre mogli di Hamad bin Khalifa al-Thani, emiro del Qatar fino al 2013, e madre dell’attuale emiro, Tamim bin Hamad al-Thani, incontrava il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Petrodollari in arrivo.

Sheikha Mozah, che ricopre svariate cariche nel proprio Paese e a livello internazionale, è la “donna di potere” dell’emirato , la banchiera che finanzia il braccio culturale del Qatar ,la Qatar Foundation , il cui scopo è la promozione dell’islam politico, vicino alla Fratellanza musulmana in Europa.

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Tarek e la bella Sheika, i due sponsor segreti di Sala per la penetrazione dell’integralismo musulmano a Milano, hanno compiuto due tournee mirate in Italia alla vigilia del voto milanese. Il tour di Tarek seguiva infatti l’inaugurazione di diversi centri islamici a Brescia, a Piacenza, a Mirandola (provincia di Reggio Emilia) e a Saronno, dove l’imam sarà Najib al Barid, formato all’università yemenita fondamentalista Al Iman. A Saronno, già inaugurata una moschea che comprenderà anche una madrasa, un centro per il proselitismo, sale per attività culturali, commerciali e sportive. Il progetto finale? Quello di costruire 33 moschee in Italia. 33 centri di indottrinamento fontamentalista. 500 mila euro a Mirandola, 900 mila a Vicenza, 500 mila a Saronno: in tutto 25 milioni di euro grazie al generoso contributo del Qatar.

Sumaya-Abdel-QaderVediamo chi sponsorizza dietro le quinte la Sumaya, la compagna col velo che vuole diventare assessore a Milano, con Sala sindaco e Maiorino burattinaio.

Camera del Lavoro, venerdì sera. La convention , camuffata da conferenza spirituale aveva tutta l’aria di una apertura di credito dei banchieri del Golfo al Pd, per finanziare islamizzazione della Lombardia e dell’Italia a colpi di moschee. Un voto di scambio, insomma, tra Sala e il teorico Tarik Ramadan, pasha integralista della setta , e uomo immagine del Qatar. Una militante del gruppo “ Donne in nero”, supporter di Hamas, ci illustrava lo scopo di questa insolita convention.“ Dicono che Tarik sia un terrorista : ma è solo perché ha una visione diversa sulla Palestina…La comunità ebraica di Milano è fascista, ha cercato di boicottare in tutti i modi l’arrivo di Tarek, ma non c’è riuscita… Non a caso Moni Ovadia si è allontanato dalla comunità ebraica, troppo di destra. E poi Tarek , sa, è un famoso, è un moderato…”.

Il programma dei Fratelli Musumani per Milano

Sheika e Tarek, con le loro moschee e magari con un quotidiano amico, sono una testata di ponte del progetto educativo del Qatar in Europa. Non a caso, Ramadan stesso ha dichiarato che la sua cattedra all’università di Oxford è stata sponsorizzata dall’emirato. È evidente che i predicatori che verranno nelle moschee italiane finanziate da Sheikha non saranno né un modello di moderazione né un fautore del dialogo e della diplomazia, non solo con gli ebrei e Israele, ma anche con chiunque si opponga ai doveri – secondo loro – imposti da Allah. Il voto di scambio tra Majorino, Sala e i Fratelli Musulmani aprirebbe Milano alla predicazione di decine di ulema estremisti . L’elezione di Sumaya aprirà la porte a tali pericolosi fautori della violenza?

Ma vediamo chi saranno i predicatori che verranno presto a Milano. Innanzitutto , cosa perseguono il Qatar e i Fratelli Musulmani?

frat-musIntegralismo: la visione di un islam totalizzante e militante dei seguaci dei FM è ben nota: “Noi, Fratelli Musulmani, riteniamo che i precetti e gli insegnamenti universali dell’islam comprendano tutto ciò che riguarda la vita dell’uomo in questo mondo e nell’altro e che sono nell’errore quanti pensano che tali insegnamenti trattino soltanto dell’aspetto cultuale o spirituale, a esclusione di altri. L’islam è in effetti credo e culto, nazione e cittadinanza, religione e stato, spiritualità e azione, Libro e spada

Martirio: la predicazione dei Fratelli Musulmani prevede con gioia la morte sul campo di battaglia. “La morte è un arte. Le persone che sono abili in essa sanno come morire di una morte nobile, come scegliere e morire in un campo di nobile al momento adatto. Vendono una goccia del loro sangue al prezzo più alto e ricevono una ricompensa che è superiore a quella che ci si aspetta”.

Gli slogan di questa setta sono inquietanti e per nulla moderati : “Allah è il nostro obiettivo, il Messaggero è il nostro leader, il Corano è la nostra costituzione, il jihad è il nostro cammino, la morte sulla via di Allah è il nostro massimo desiderio”Fine ultimo dei Fratelli Musulmani è però un vero e proprio IMPERIALISMO:” dobbiamo rivedere la bandiera di Allah volare alto sopra le terre che un tempo hanno goduto della presenza dell’Islam e su cui era risuonata la voce del muezzin con l’appello alla preghiera” poiché “Andalusia, Sicilia, i Balcani, l’Italia meridionale e le isole del Mediterraneo erano tutte colonie islamiche e devono tornare all’islam. Il Mediterraneo e il Mar Rosso devono ritornare due mari islamici come in passato”.

Terrorismo e predicatori . Nelle moschee finanziate dal Qatar, è usuale vedere comparire predicatori itineranti. Presto vedremo arrivare a Milano il saudita ‘Aidh Al-Qarni –molto stimato dalla Fratellanza italiana – che nel 2004 dalle antenne di IqraTv, dopo la morte del leader di Hamas ‘Abd al-‘Aziz al-Rantissi, proclamò: «È stato ucciso dai fratelli delle scimmie e dei maiali, dagli uccisori dei Profeti. Egli ha compiuto il suo dovere, mentre noi musulmani non siamo serviti a nulla, non abbiamo arrecato alcun danno agli ebrei, la gente oggi protesta verbalmente in televisione oppure organizza manifestazioni. A che cosa serve tutto questo? Prego Allah che faccia cadere i nemici nelle loro stesse trappole, che distrugga gli ebrei e chi li aiuta tra i cristiani e i comunisti e che li trasformi nel bottino di guerra (ghanima) dei musulmani. Ben venga il jihad, il sacrificio e la resistenza contro gli occupanti in Iraq […] le gole devono essere tagliate, i crani infranti e questa è la via verso la vittoria».

Nel marzo 2015, il sermone durante la cerimonia inaugurale della moschea alla Cittadella della Salute, cerimonia alla quale la bella Sheikha era presente, fu tenuto dal predicatore saudita Saleh al-Moghamsi. Alla morte di Osama bin Laden, Moghamsi ha affermato che costui era morto con più onore agli occhi di Allah rispetto a ebrei, cristiani, zoroastriani, atei o musulmani apostati semplicemente perché è morto da musulmano. Lo vedremo presto in viale Padova.

al-QaradawiEcco poi il predicatore saudita Salman al-Awdah che ha affermato che «gli ebrei usano sangue umano per il pane azzimo di Pesach nella convinzione che li avvicini al loro falso dio».Vedremo presto anche Yusuf Qaradawi, grande mentore della Fratellanza musulmana e predicatore seguito anche al di fuori del movimento fondato da Hasan al-Banna grazie alla tele-predicazione sugli schermi della qatariota Al Jazeera. Grande sostenitore degli attentati suicidi in Iraq all’epoca della presenza americana e in Israele, firmatario nel 2013 di un appello al jihad in Siria, Qaradawi è il fiore all’occhiello della predicazione promossa dall’emirato che è sede non solo di Al Jazeera, ma anche dell’International Union of Muslim Scholars cui afferiscono i predicatori summenzionati.

Manca un quotidiano per lanciare in Italia simili star. Intanto, una domanda filtrava dalla Camera del Lavoro. Chissà cosa aveva spinto Peter Gomez a fare da testimonial a Tarek : si era mosso forse con la speranza di una compartecipazione dei banchieri islamisti del Qatar al boccheggiante Fatto quotidiano? Si sente proprio la mancanza di un quotidiano per i Fratelli Musulmani, a Milanistan.

One thought on “L’ombra dei Fratelli musulmani dietro la campagna di Sala. Ecco il programma degli integralisti a Milano

  1. UN VECCHIO SAGGIO : SE NON LI PUOI COMBATTERE , ASSOCIATI.!!! … POI FARAI IL RESTO.!

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