di Armando Manocchia
Il nuovo sindaco di Londra è un musulmano “moderato” acclamato dalle solite sinistre arroganti, superficiali e ottuse, che lo stanno facendo passare per qualcosa di nuovo e insolito, una specie di ponte cosparso di petali di fiori, tra l’islam e l’occidente.
Naturalmente non è così: Sadiq Khan è esattamente l’opposto. E’ l’espressione del vecchio sistema, peggiorato dal nuovo, che vuole scardinare una società millenaria e sostituirla, attraverso il multiculturalismo, per imporre un nuovo ordinamento mondiale. Chi si opporrà, se tutto va bene, sarà chiamato razzista, xenofilo, sovvertitore del sistema. Non è un’esagerazione, l’ONU ha parlato chiaro mettendoci al corrente, senza troppa delicatezza, che la democrazia è praticamente morta.
Dunque Sadiq, il vecchio che avanza, non ha saputo attendere neanche due giorni dalla sua elezione prima di minacciare il candidato Donald Trump che ha proposto il divieto d’ingresso per gli islamici negli Stati Uniti, se diventerà presidente.
“La visione ignorante dell’Islam di Donald Trump può rendere entrambi i nostri Paesi meno sicuri – ha minacciato il sindaco laburista – perché rischia di alienare i musulmani moderati di tutto il mondo e fa il gioco degli estremisti. Hai capito come si alienano facilmente i cosiddetti “moderati”? Praticamente Khan ha ammesso che tanto moderati poi non sono…
Il lupo travestito da agnello
Sadiq Khan, figlio di immigrati pakistani, laburista, dal 2008 al 2010 è stato presidente della Fabian Society, una società élitaria che ha come simbolo il lupo travestito da agnello. Attualmente è uno dei principali membri del comitato esecutivo. Fra le varie idee propugnate vi è quella governo mondiale, sostenuto da molti fabiani sulla scorta dell‘internazionalismo socialista, che conduce all’abolizione della proprietà privata, ad una legislazione per potenziare la burocrazia minando il Parlamento e, quindi, distruggendo i diritti degli individui, alla privatizzazione dei beni pubblici, alla deregolamentazione bancaria. Non è complottismo, è tutto sotto i nostri occhi.
Congratulandosi con Khan per la candidatura, l’11 settembre 2015, Andrew Harrop, segretario generale della Fabian Society, ha dichiarato:
“Sadiq Khan ha trascorso la sua vita a combattere per l’uguaglianza e la giustizia, con la Fabian Society e altrove. Come tutti i fabiani è pioniere del socialismo municipale, è un uomo di grandi idee e azioni concrete.
Quali sarebbero questi grandi idee e azione concrete? Ce lo spiega l’incipit dei “Saggi Fabiani”, il testo in cui si chiarisce il programma dell’organizzazione e in cui troviamo il motto: “Il fabianesimo si nutre di capitalismo, il suo escremento è il comunismo”. Il fabianesimo, fra l’altro, vuole un graduale, ma coercitivo cambiamento della società, tramite riforme che portino al socialismo reale.
In Italia, il teorico della socializzazione dell’economia, fu Nicola Bombacci, che si ispirò ad alcune idee della Fabian Society. Seguì la stessa sorte di Mussolini e morì gridando: “Viva l’Italia! Viva il Socialismo!”.
Attualmente la Società sta vivendo una sorta di rinascita e Tony Blair, fabianista anch’esso, ha promosso il restauro della cosiddetta “Finestra fabiana” (collocata dal 2006 presso la sede della London School of Economics), ideata e finanziata da George Bernard Shaw che, come altri membri, era un fervido sostenitore dell’eugenetica, da lui espressa anche in questi termini:
“Sotto il Socialismo, non vi sarebbe consentito essere poveri. Sareste nutriti con la forza, sareste vestiti e dotati di un alloggio, sareste istruiti e provvisti di un impiego, sia che vi piaccia oppure no. Se si scoprisse che non possedete carattere e industriosità sufficienti per meritarvi tutto ciò, probabilmente verreste eliminati in modo dolce; ma se vi fosse permesso di vivere, dovreste vivere bene”. (rantasipi/la-finestra-dell’inganno)
Terrificante: il socialismo fabiano decide chi è degno o non è degno di vivere, a seconda del grado di industriosità. Qualcosa del genere, anche se in forma piu’ larvata, è stata detta anche dalla Fornero.
L’immagine della finestra, molto simbolica, mostra Shaw e Webb nell’atto di prendere a martellate un mappamondo sul quale vi è simbolo della società, appunto il lupo travestito da agnello. La frase scritta in alto e riferita al globo è Remould it to the hearth’s desire (rimodellarlo secondo i desideri del cuore, ovvero secondo i loro programmi). Le persone in basso pregano e adorano una pila di libri, che sostengono le teorie del socialismo.
La maggior parte delle persone che possiedono spirito critico sulle politiche e le pratiche di multiculturalismo e immigrazione di massa, ha avvertito il pericolo delle tolleranza obbligatoria che ha raggiunto la repressione. Le frasi tipo “la diversità è la nostra forza” e altre tattiche insidiose stanno via via strappando via le tradizioni culturali, l’identità etnica, la sovranità nazionale, e la memoria storica dei popoli europei. In Germania tutto questo è piu’ evidente che altrove, difatti vi sono molti aspetti in comune tra la Fabian Society e la Scuola di Francoforte: entrambe sostengono di promuovere il socialismo, entrambe sono state e sono finanziate da persone estremamente ricche , che promuovono la trasformazione radicale della civiltà occidentale attraverso gli immigrati, con l’infiltrazione, l’invasione e infine la conquista, con l’assimilazione dei gruppi e delle società, tentando poi di inghiottire l’intera popolazione e trasformarla in nuova comunità umana.
Naturalmente troppi politici sono ancora troppo impegnati con le loro abituali buffonate per realizzare ciò che veramente sta succedendo. Altri invece sono consapevoli e complici. Il partito laburista britannico di Khan è ora il principale sostenitore del progetto di ingegneria sociale che mira a trasformare il carattere nazionale e l’identità etnica della Gran Bretagna, ma molto presto accadrà anche da noi.
L’apertura dei confini al Terzo Mondo, l’immigrazione di massa, il multiculturalismo, i diritti dati agli immigrati servono a condannare e mettere a tacere le legittime critiche dei britannici (o di altri popoli) che reclamano identità, libertà e democrazia, oltre che a creare enormi profitti per la criminalità organizzata di mezzo mondo, dagli scafisti, ai narcotrafficanti. Chi difende l’identità, cioé chi si oppone al mondialismo, sarà sottoposto alle peggiori accuse.
Questo è il quadro in cui si impone – o meglio viene imposto – il nuovo sindaco di Londra. Introdotto in una cultura che non gli appartiene, ne ha assimilato il lato peggiore, spinto dall’ambizione, dalla rivalsa sociale e dall’arrivismo. Alcuni diventano terroristi, altri diventano sindaci. Difficile dire chi è piu’ pericoloso. Gli effetti saranno comunque disastrosi.
Articolo magistrale.
Chi sarà il primo Sadiq Khan italiano?