Quando in passato abbiamo scritto che, sulla base di una trascrizione di Wikileaks, il governo greco aveva capito che “c’era stato un sintomatico tentativo del FMI di ricattare Atene (Wikileaks svela minacce e ricatti del Fmi in Grecia) – minacciando un possibile blocco del credito – per costringerlo a cedere sui tagli alle pensioni, che non voleva approvare” l’articolo ha subito fatto il giro del mondo.
Ma perché tutta questa sorpresa?
Ecco la trascrizione di una intervista (trascrizione e audio in inglese) di Aprile 2012 rilasciata da Christine Lagarde, attuale Direttore Operativo del Fondo Monetario Internazionale e all’epoca già in carica, alla Wharton University of Pennsylvania.
La stessa Lagarde ammise che il Fondo Monetario Internazionale “prospera” nei momenti in cui il mondo “va male“. E aggiunse che “quando il mondo va bene e ci sono anni di crescita come avvenne nel 2006 e nel 2007, per il FMI gli anni non sono stati buoni finanziariamente e non solo“.
Va da sé che l’unica prerogativa della Lagarde è quella di assicurarsi che “il FMI vada bene“. E quindi che il mondo vada male.
Ecco la parte interessata:
(D) Knowledge@Wharton
Tra le tante cose che fate, cosa la appassiona di più? Cosa le piacerebbe veramente far succedere? Può parlare anche di una piccola cosa, non deve essere necessariamente qualcosa di importante. Cosa anima veramente il suo cuore?
(R) Christine Lagarde
È piuttosto complicato. Credo che questa sia una cosa importante … che questa sia la mia vera preoccupazione. Vedete, questa è una istituzione molto affascinante perché è completamente controcorrente: quando il mondo che gira intorno al FMI va male, a noi va molto bene. È proprio allora che noi cominciamo a diventare estremamente attivi perché prestiamo soldi e ci guadagniamo con gli interessi e con tutte le altre voci, quindi la nostra istituzione prospera, va bene. Invece quando le cose vanno bene, e ci sono anni di sviluppo come – ad esempio – fu nel periodo 2006-2007, per il FMI le cose non vanno bene, non solo finanziariamente.
Questa istituzione è un affascinante mix di quasi tutti i paesi del mondo che – per essere sostenibile – deve avere come obiettivo, trascendere tutte le rispettive politiche e strategie nazionali ed essere molto agile, sempre in contatto con i paesi aderenti, con la base della clientela, se vogliamo chiamarla così. Dobbiamo saperci inventare e reinventare in molti modi. Così, come stavo spiegando come stia cambiando il sistema di sorveglianza da bilaterale a multilaterale, se mettiamo a fuoco qualcosa più da vicino, vediamo che tutto è olistico – tutto è correlato – e questo è esattamente quello di cui stiamo parlando.
Una candida ammissione di colpa. Benvenuti nel mondo reale.
Fonte www.zerohedge.com