CITTA’ DEL VATICANO, 22 GEN – “Faccio appello soprattutto a quanti hanno responsabilità istituzionali, politiche e nel formare l’opinione pubblica, affinché siano sempre vigilanti sul modo di esprimersi nei riguardi di chi pensa o agisce diversamente, e anche di chi può avere sbagliato”. Lo ha detto Papa Francesco nel messaggio per la 50ma Giornata mondiale della comunicazione.
“È facile cedere alla tentazione di sfruttare simili situazioni e alimentare così le fiamme della sfiducia, della paura, dell’odio. Ci vuole invece coraggio per orientare le persone verso processi di riconciliazione, ed è proprio tale audacia positiva e creativa che offre vere soluzioni ad antichi conflitti e l’opportunità di realizzare una pace duratura”.
Bergoglio, che parla come un fanatico dell‘indottrinamento delle masse negli interessi del potere, ignora che il problema non è il linguaggio politico, ma i fatti di cronaca. E comunque l’indottrinamento della masse è segno di dittatura. La gente deve invece essere lasciata libera di pensare con la sua testa.
Ma a Bergoglio nessuno ha mai detto che a raccontare le bugie, a nascondere la verità, ad ingannare gl’altri, si va all’inferno?