Netto no del leader radicale sciita iracheno, Muqtada al Sadr all’annuncio fatto da Roma dell’invio di 450 soldati italiani per difendere la diga di Mopsul nel Nord del Paese.
Rispondendo ad una domanda posta da un giornalista dell’emittente locale “Radio Nawa” sulla sua posizione circa l’annuncio del premier Matteo Renzi dell’invio di soldati per la difesa della strageica diga, Muqtada al Sadr prima ha domandato a sua volta al giornalista: “Perchè forse l’Iraq è diventato una terra aperta a chiunque viola le convenzioni e le leggi internazionali?“, per poi aggiungere: “Purtroppo lo ha fatto prima l’America e la sua odiosa coalizione poi la Russia e la Turchia e ora anche l’Italia”.
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Già tra i protagonisti della rivolta contro le truppe americane d’occupazione, il leader radicale sciita ha quindi chiesto al governo di Baghdad di “prendere severe misure per salvaguardare l’indipendenza e la sovranità dell’Iraq” mettendo in guardia di quello che ha definito “l’inizio della fine“. (askanews)
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