Sarebbe stata uccisa , la 31enne di origine albanese, morta alle 2.30 di notte dopo essere stata accoltellate nella sua abitazione al civico 20 di via Adelaide Ristori a Cavaria con Premezzo, in provincia di Varese. Un unico fendente, alla gola, con una lama di 12 centimetri.
A chiamare il 118, per una grande perdita di sangue causata da una ferita d’arma da taglio sul collo, è stato il marito, 42enne connazionale. In quelle stesse ore i militari dell’arma di Gallarate hanno arrestato l’uomo, reo confesso, che dopo essere stato interrogato, si trova ora al carcere di Busto Arsizio.
“L’uomo ha subito confessato di essere stato lui a colpirla, pronunciando la frase ‘Sono stato io’. Non ci ha dato altre dichiarazioni: ha ammesso il crimine di uxoricidio ma non abbiamo ancora il movente”, è la dichiarazione, a LaPresse, del colonnello Ninni dei carabinieri di Varese che, unitamente ai colleghi di Gallarate, indagano sul caso, e stanno procedendo in queste ore a compiere ulteriori rilievi e accertamenti nell’abitazione, una palazzina abitata da quattro famiglie nel comune di poco più di 5.500 abitanti
Sulla porta d’ingresso della famiglia sono ancora appesi gli addobbi natalizi. “Non ci sono litigi documentati tra la coppia, tanto che presumiamo che la donna sia stata accoltellata nel sonno, mentre dormiva, senza accorgersi minimamente che il marito le stesse infliggendo un colpo al collo”, continua il colonnello Ninni, che specifica: “Al momento del delitto i figli, un bimbo e una bambina minori, erano entrambi in casa. Ma non hanno assistito all’omicidio: il piccolo stava dormendo in una stanza, e non si è accorto di nulla. Così come anche la sorellina: si trovava in un’altra stanza, e non ha assolutamente visto la madre che veniva accoltellata”. (LaPresse)