Polizia tedesca contro la Merkel: “Stupri e sharia, con i migranti è un inferno”

 

 

di Giovanni Masini

In Germania è “scoppiato l’inferno”. I centri di accoglienza sono allo sbando e il sistema giudiziario tedesco non ha alcuna autorità per i richiedenti asilo.

A dipingere questo quadro drammatico non sono gli attivisti di Pegida né gli euroscettici di Alternative Für Deutschland ma il presidente del sindacato federale della polizia tedesca, Rainer Wendt.

In un’intervista al canale televisivo N24, Wendt ha usato parole di fuoco per descrivere la situazione interna della Germania, portando implicitamente un formidabile attacco alla politica del cancelliere Angela Merkel. “Oltre al problema degli attacchi ai centri d’asilo da parte di frange estremiste – attacca il poliziotto – Il tasso di criminalità è in forte crescita all’interno degli stessi centri d’accoglienza, tra i richiedenti asilo. Donne e bambini vengono stuprati, ci sono episodi di schiavitù e delinquenza comune. Questi problemi sono dovuti al fatto che ci sono troppe persone in poco spazio. Nei campi inoltre vanno protette le minoranze: donne, bimbi, cristiani…”

Inoltre, prosegue Wendt, ci sono gravi problemi per quello che riguarda la giustizia: “I migranti rispettano noi poliziotti ma non la giustizia tedesca: hanno la sensazione di trovarsi di fronte a un sistema debole. Sanno che il loro comportamento non influisce sul buon esito o meno della domanda d’asilo.”

“Invece – puntualizza – sia la politica che il sistema giudiziario dovrebbero far capire loro che qui in Germania non vige la legge della sharia: chi commette dei reati, va in prigione e lì attende l’esito della domanda d’asilo”.
La Merkel messa all’angolo sull’emergenza migranti

Quello di Wendt è solo l’ultimo è solo l’ultimo di una lunga serie di attacchi alla politica di Angela Merkel in materia di immigrazione: da mesi i movimenti di estrema destra criticano l’accoglienza senza confini e nelle scorse settimane la Bild ha svelato una raccolta di firme segreta tra i parlamentari della stessa maggioranza di governo. In 188 hanno chiesto addirittura la costruzione di un muro ai confini del Paese, nel tentativo di arginare la marea montante dei migranti che vogliono stabilirsi in Germania.

Anche lo scenario internazionale contribuisce a mettere sotto pressione il cancelliere: in Polonia – Paese toccato solo marginalmente dall’emergenza migranti – alle elezioni ha vinto la destra di Beata Szydlo, nazionalista ed antieuropeista. La vicina Austria, che raramente discosta la propria linea da quella di Berlino, ha annunciato la costruzione di un muro anti migranti al confine sloveno, suscitando le ire tedesche. […]  IL GIORNALE