Martedì scorso, in un centro per richiedenti asilo di Tingsryd, in Svezia, un rifugiato maschio ha violentato un bambino di tre anni. http://speisa.com
Il responsabile del centro, venuto a conoscenza del fatto, in collaborazione con il Consiglio svedese della migrazione, ha deciso di allontanare l’uomo dall’alloggio per proteggerlo.
Non solo. Si è anche deciso di non contattare la polizia al fine di nascondere questo crimine. Tuttavia la notizia è trapelata quando gli amici della madre hanno contattato la polizia di propria iniziativa, otto ore più tardi.
Arrivati al centro di asilo, gli agenti non hanno potuto arrestare l’uomo perché era stato già trasferito in altro luogo e i dipendenti del centro erano riluttanti nel dire dove si trovava, chi era, o qualsiasi altra informazione.
Secondo il programma radiofonico di Radio Svedese, la polizia ha dovuto contattare un responsabile del Consiglio per l’immigrazione e costringere i responsabili della struttura a dire la verità.
Se un crimine così grave, come lo stupro di un bambino di tre anni, viene tenuto nascosto dai dipendenti che lavorano con i rifugiati, si può solo immaginare quanti crimini meno gravi non vengano mai denunciati!