Si addestravano in territorio turco per poi attraversare il confine e andare a combattere in Siria e Iraq.
L’antiterrorismo di Ankara, in collaborazione con i servizi segreti dell’Uzbekistan e dal Tagikistan, ha scoperto a Istanbul alcuni campi di addestramento per le reclute straniere pronte a combattere per il Califfato.
Le autorità hanno fermato 53 stranieri tra cui 24 minori, tutti di nazionalitù straniera alcuni uzbeki e altri tagiki. I campi, circa 18, sono collocati sia nella zona asiatica a Pendik che quella europea di Kayasehir. Per l’intelligence uzbeka i cittadini del Paese tra le fila dell’Isis sarebbero oltre 5mila.
Buone notizie invece sul fronte europeo. Secono il quotidiano turco Hurriyet, che cita fonti Nato, il numero dei foreign fighters provenienti dall’Europa sarebbe sceso in modo sensibile, compensato però da quelli provenienti dalla Russia. Sempre secondo fonti dell’Alleanza Atlantica dal 2011 hanno aderito all’Isis oltre 30mila combattenti.
Una delle voci di spesa del sedicente Stato Isalmico rimane la propaganda. È stato calcolato che ogni anno il gruppo spende 1,2 milioni di dollari per le campagne di reclutamento sui social network. Si stima che ogni mese oltre mille nuovi combattenti entrino a far parte degli jihadisti di al-Baghdadi
Alberto Bellotto – il giornale