Un mese di Islam e multiculturalismo in Svezia: agosto 2015
Pezzo in lingua originale inglese: Swedes’ Homes May Be Confiscated to Accommodate Asylum Seekers
Traduzioni di Angelita La Spada per gatestoneinstitute.org
- Nel 1992, la “Commissione per la valutazione delle minacce e dei rischi” ha stabilito che in un momento di crisi il governo dovrebbe avere la possibilità di confiscare gli immobili, soprattutto le case estive degli svedesi.
- Nonostante Sayadi abbia commesso tre stupri e sia stato accusato di aver molestato sessualmente delle ragazzine, considerata anche la sua sistematica attività criminale, all’uomo è stata inflitta una pena di 4 anni di carcere, e non rischia di essere espulso.
- Husein vuole un passaporto svedese in modo da poter tornare in Somalia, il paese da cui egli dice di essere fuggito, per andare dalla madre e stabilire contatti d’affari.
- “La situazione riguarda tutti coloro che vivono e soggiornano nella nostra piccola contea. Il clima è sempre più pesante, molte persone hanno paura e non si sentono al sicuro e di conseguenza c’è il rischio di una aumento della xenofobia, dell’ostilità e dell’esclusione.” – Da una lettera inviata al governo dai leader della contea di Örkelljunga. La contea ha rapidamente ricevuto una serie di critiche da parte dei principali media, e l’Ufficio Immigrazione ha fatto sapere che essi non hanno alcun intenzione di aiutare Örkelljunga.
3 agosto. Ahmad El-Moghrabi, 21 anni, privo di patente di guida, è stato incriminato per aver guidato come un pazzo per le strade di Malmö, a febbraio, quasi uccidendo una madre e il suo bambino. L’11 febbraio, il ragazzo guidava ad alta velocità una Mercedes di lusso, a bordo della quale c’erano altri uomini arabi, uno dei quali è un noto estremista, quando la polizia ha cercato di fare accostare l’auto. Invece di fermarsi, El-Moghrabi ha accelerato sfrecciando a circa 150 km/h nella trafficata via Amiralsgatan, dove il limite di velocità è di 40 km/h.
L’inseguimento della polizia si è concluso quando il giovane è andato a schiantarsi contro alcune auto parcheggiate. Tre persone sono rimaste ferite e la madre e il bambino hanno riportato ferite mortali essendo rimasti schiacciati tra le auto.
El-Moghrabi è fuggito, ma è stato fermato in seguito. È stato accusato di grave negligenza, lesioni personali gravi, di aver abbandonato il luogo dell’incidente e di guida senza patente. Quando gli è stato chiesto di spiegare i motivi del suo comportamento vandalico, egli ha detto agli inquirenti che non voleva essere fermato dalla polizia perché la sua patenta di guida gli era stata revocata.
13 agosto. È stato reso noto che ogni settimana 2000 immigrati del terzo mondo presentano domanda di asilo in Svezia. I gruppi più numerosi sono siriani, seguono gli afgani, gli apolidi, gli eritrei e i somali. L’Ufficio Immigrazione ora afferma che ci sono circa 50.000 richiedenti asilo ospiti di varie strutture, e altri ancora stanno per raggiungere questo paese che già soffre di una grave carenza di alloggi.
E allora c’è da chiedersi: “Dove vivranno?” Sempre più persone si preoccupato del fatto che il governo confischerà le case degli svedesi per darle ai richiedenti asilo. Nel 1992, la “Commissione per la valutazione delle minacce e dei rischi” (Hot- och riskutredningen) ha stabilito che in un momento di crisi il governo dovrebbe avere la possibilità di confiscare gli immobili, soprattutto le case estive degli svedesi. All’inizio di settembre, l’editorialista Anna Dahlberg dell’Expressen, uno dei maggiori quotidiani svedesi, ha esortato gli svedesi a “fare spazio” e a “consegnare le chiavi dei loro appartamenti a chi ha più bisogno”.
3 agosto. Un altro scontro a fuoco ha avuto luogo nella città di Malmö colpita dalla violenza. Stavolta nessuno è rimasto ferito, ma la polizia ha trovato dei bossoli vuoti nella via Rasmusgatan situata nel quartiere di Seved, una delle “no-go zones” di Malmö dove la maggioranza degli abitanti è di origine straniera. L’area è conosciuta per il suo traffico di droga alla luce del sole e nel corso degli ultimi anni è stata teatro di sparatorie e di attacchi dinamitardi. (il 12 giugno, è stata lanciata una bomba a mano, e quattro persone sono rimaste ferite.) Nel tentativo di far scendere il tasso di criminalità, il 12 agosto, le autorità locali hanno autorizzato la polizia a piazzare nella zona quattro telecamere per riprendere ciò che accade 24 ore su 24.
5 agosto. Il dipartimento di polizia di Stoccolma ha scatenato un putiferio quando ha reso noto un episodio scioccante sulla vita quotidiana nei sobborghi abitati per lo più da immigrati, come Tensta-Rinkeby, Hjulsta, Kista e Husby. Le bande giovanili attaccano regolarmente i poliziotti utilizzando i laser per accecarli e lanciando pietre e bombe incendiarie. Le bande criminali risolvono i conflitti sparandosi a vicenda nei luoghi pubblici, mettendo a rischio la vita di persone innocenti che possono trovarsi lì. L’agente di polizia Nikolina Bucht ha scritto in un articolo pubblicato dal quotidiano Svenska Dagbladet che è arrivato il momento di “sottrarre la zona ai criminali e tutelare tutte le persone rispettabili che si sono viste distruggere i loro quartieri, le cui auto sono state incendiate e che non si sentono al sicuro”. Ecco uno stralcio dell’articolo:
“La settimana scorsa i miei colleghi hanno ricevuto una telefonata che li informava di un improvviso arresto cardiaco avvenuto a Rinkeby. (…) Al loro arrivo, sono stati accolti da una decina di giovani che sentendosi provocati dalla loro presenza sono diventati aggressivi e si sono coperti il volto. La polizia è stata costretta a difendersi dalla sassaiola ingaggiata dal gruppo anziché entrare nell’appartamento e avviare la rianimazione cardiopolmonare. L’uomo ha dovuto attendere molti minuti in più prima di poter ricevere aiuto, un lasso di tempo che gli avrebbe potuto salvare la vita. E questo non è un episodio isolato”.
7 agosto. Un profugo somalo, Mohamed Husein, si è lamentato del fatto di non aver ancora ricevuto la cittadinanza svedese. Per ottenerla, i somali devono attendere tre anni in più rispetto agli altri, poiché non sono in grado di provare la loro identità. Husein vuole un passaporto svedese, in modo da poter tornare in Somalia, il paese da cui egli dice di essere fuggito, per “andare dalla madre e stabilire contatti d’affari”.
10 agosto. È stato reso noto che una 15enne incinta, che sei settimane prima si era recata in Siria con in suo fidanzato, era stata catturata dallo Stato islamico (Isis). Resta un mistero come la ragazza sia riuscita a viaggiare senza passaporto o documenti d’identità. I media svedesi non si sono impegnati a chiarire perché l’adolescente si sarebbe opposta a vivere con l’Isis. Pare che il suo ragazzo si fosse unito a un gruppo affiliato ad al-Qaeda.
11 agosto. La rivista giuridica Dagens Juridik ha riportato che una 19enne è stata presa in custodia, conformemente alla legge LVU (“Legge in materia di norme specifiche per la cura dei giovani”), dopo che la sua famiglia minacciava di sottoporla a violenze per motivi di onore. I servizi sociali dell’isola di Gotland hanno applicato “la cura amministrata” dopo che la ragazza, nonostante le minacce, era fuggita dalla struttura protetta in cui viveva per tornare dalla famiglia. Il tribunale ha stabilito che l’inchiesta ha dimostrato che il desiderio della giovane di tornare a casa è radicato nella sua educazione, essendole stato insegnato che l’onore della famiglia è più importante dei suoi diritti individuali. Ella poteva anche sentirsi in colpa, pensando di aver disonorato i familiari, non vivendo con loro. Secondo la corte, il comportamento della ragazza dovrebbe essere considerato socialmente distruttivo secondo la definizione della LVU, e pertanto va protetto.
14 agosto. Due uomini, di 21 e 26 anni, sono stati rinviati a giudizio perché sospettati di essere gli autori dei numerosi e recenti attacchi con bombe a mano, a Malmö. Anche un alto 26enne del quartiere di Seved è stato rinviato a giudizio per tentato omicidio e detenzione abusiva di armi.
All’alba del 14 agosto, la polizia ha scoperto due bombe a mano ad Adelgatan, nel centro di Malmö. Una è esplosa e l’altra non è deflagrata. Una vasta area è stata sbarrata e isolata, e alcuni edifici sono stati evacuati. La polizia sospetta che l’episodio potrebbe essere collegato a un’autobomba che è stata detonata a Malmö due giorni prima. La città ha subito il maggior numero di attacchi dinamitardi di tutte le città scandinave: solo quest’anno, si è verificato il maggior numero di attentati.
12 agosto. Un cittadino iraniano di 43 anni, Ramin Sayadi, è stato condannato a tre anni di carcere per tre stupri e due accuse di molestie sessuali a ragazzine. Sayadi ha anche vendute alle vittime grandi quantità di stupefacenti come il Tramadol, il Ritalin e il Subutex. L’indagine della polizia ha dimostrato che l’uomo aveva circa un migliaio di clienti. Quando le ragazze diventavano dipendenti dai farmaci, lui approfittava di loro sessualmente. La polizia ritiene che ci siano state molte più vittime di quelle che si sono presentate. L’ispettore Jan-Åke Stendahl ha raccontato al quotidiano Göteborgs-Posten che l’uomo aveva più di 200 contatti nel suo telefono cellulare e la maggior parte dei numeri apparteneva a ragazzine. Sayadi è stato catturato a maggio dello scorso anno, in giro per la stazione centrale di Gothenburg, a caccia di clienti.
Nonostante la sua sistematica attività criminale, egli è stato condannato solo a 4 anni di carcere e non dovrà essere espulso.
14 agosto. Un cosiddetto minore straniero profugo non accompagnato è stato incriminato con l’accusa di stupro. L’episodio ha avuto luogo la notte del 10 gennaio, in una struttura di accoglienza per minori a Västerbotten, nel nord della Svezia. Il sospettato è nativo dell’Afghanistan e afferma di avere 17 anni. La polizia ritiene che il ragazzo abbia violentato la donna mentre era ubriaca e pertanto si trovava in quella che la legge definisce “una situazione di particolare vulnerabilità”.
17 agosto. La polizia ha spiccato un mandato di cattura internazionale per un cittadino congolese, Loran Guy Mogi, 23 anni, ricercato per aver ucciso la sua ex fidanzata, Therese Eriksson, 23 anni, di Vårgårda. La donna era stata trovata morta quattro giorni prima nell’appartamento di Mogi – che era fuggito dopo il delitto – ed è stata uccisa da colpi inflitti alla testa e sul corpo. Dopo una settimana di fuga, il giovane è stato fermato presso un centro di accoglienza per profughi, nella città tedesca di Hannover. È stato poi rinviato a giudizio ed è in attesa di processo. Secondo il procuratore, Robert Beckard, Mogi si è dichiarato non colpevole dell’accusa di omicidio, ma ammette di aver picchiato la Eriksson e che pertanto potrebbe essere questa la causa della morte.
18 agosto. Il sito web del magazine online Avpixlat ha scritto che un uomo algerino, che non vive in Svezia da sei anni, ha diritto a ricevere un aiuto finanziario per coprire le spese per le visite mediche e l’acquisto di farmaci. L’uomo è arrivato nel paese negli anni Novanta, ma non ha mai lavorato né pagato le tasse. Sei anni fa, egli ha fatto ritorno in Algeria, ma nell’aprile di quest’anno è riapparso improvvisamente in Svezia per una emergenza sanitaria. Ha già subito due interventi chirurgici a spese del contribuente e ritiene di aver diritto a un’assistenza finanziaria per spese e visite mediche. Il comune di Gothenburg si era pronunciato contro la richiesta, ma un tribunale amministrativo ora ha stabilito che poiché l’uomo non ha reddito ha diritto a un aiuto finanziario.
18 agosto. Cinque rappresentanti della Chiesa di Svezia hanno scritto, in un op-ed pubblicato dal quotidiano svedese Dagens Nyheter, che la chiesa dovrebbe essere aperta ai musulmani. L’articolo ha stupito e fatto arrabbiare i cristiani. Stefan Gustavsson, segretario generale dell’Alleanza evangelica svedese, ha rilevato che l’Islam, l’Ebraismo e il Cristianesimo promuovono tre versioni radicalmente diverse di ciò che accadde a Gesù:
- Secondo l’Islam, Gesù non è morto.
- Secondo l’Ebraismo, Gesù è morto, ma non è resuscitato.
- Secondo il Cristianesimo, Gesù è morto ed è resuscitato.
Gustavsson sottolinea che queste differenti versioni non possono essere tutte vere, ed esorta la Chiesa di Svezia a svegliarsi dal sonno da Bella Addormentata e di iniziare a prendere sul serio i grandi dilemmi:
“Il relativismo religioso che è ormai diffuso in tutta la Chiesa di Svezia non è solo un vicolo cieco intellettuale, ma è un insulto ai cristiani dell’Iraq e della Siria che devono far fronte alla conversione coatta e che sono disposti a dare la loro vita per la fede in Gesù Cristo”.
Ma la Chiesa di Svezia persevera, e il 30 agosto, ha invitato l’imam Mohammad Muslim Eneborg a partecipare a una messa solenne. Prima di convertirsi, l’imam si chiamava Åke Daniel Eneborg ed era un attivista di sinistra.
24 agosto. L’ex parlamentare Thoralf Alfsson (dei Democratici svedesi) ha scritto sul suo blog che l’Ufficio Immigrazione nell’ultimo anno ha assunto non meno di 12.000 persone. Nell’agosto 2014, l’Ufficio in questione aveva circa 5000 dipendenti; nell’agosto 2015, la cifra è salita a 6200. Questo significa che i costi salariali sono aumentati di 50 milioni di corone (circa 5,9 milioni di dollari) al mese. Complessivamente, lo staff dell’Ufficio Immigrazione ora costa ai contribuenti svedesi 250 milioni di corone (29,6 milioni di dollari) al mese o 3 miliardi di corone (360 milioni di dollari) all’anno.
Oltre ai costi da capo giro, Alfsson si domanda perché così tante persone di origine straniera trovano impiego nell’Ufficio Immigrazione. Egli scrive: “Non posso fare a meno di chiedere che tipo di controlli effettui l’Ufficio Immigrazione riguardo alle persone che assume. Potrebbero anche esserci dipendenti in possesso di permesso di soggiorno in Svezia che usano una falsa identità? Ci sono simpatizzanti dell’Isis tra i dipendenti?” E ci sono.
Lo scrittore e giornalista Merit Wager, che pubblica spesso post anonimi degli impiegati dell’Ufficio Immigrazione, il 21 agosto, ha scritto sul suo blog che le autorità ora non prendono più in custodia i richiedenti asilo la cui domanda è stata respinta, a causa degli attacchi dell’estrema sinistra. Questo perché l’assassino dell’Ikea, colpito da un ordine di espulsione, non era sotto custodia, un errore che ha portato alla morte di due persone innocenti nel cuore del paradiso svedese. Un dipendente dell’Ufficio Immigrazione ha detto:
“Anni fa, l’Ufficio Immigrazione è stato spesso fortemente criticato dai vari gruppi di sinistra che volevano ‘proteggere’ i richiedenti asilo la cui domanda non era stata accolta e soggetti all’espulsione. Talvolta sono state organizzate grandi manifestazioni di protesta e di tanto in tanto le sedi dell’Ufficio Immigrazione sono state oggetto di vandalismo. Oggi, tutto questo non accade più. Il motivo è molto semplice: l’Ufficio Immigrazione ha assunto gli attivisti. Essi sono ora funzionari! Ho conosciuto diverse persone che parlano apertamente della loro esperienza in questi gruppi di attivisti. Il motivo per cui l’Ufficio Immigrazione li assume è che essi scrivono sul loro curriculum vitae proprio quello che il governo desidera: ossia che “sono impegnati nell’ambito dei diritti umani”.
24 agosto. Un furgone della polizia è stato attaccato con una bomba a mano a Tumba, un sobborgo di Stoccolma. Nell’autoveicolo erano presenti quattro poliziotti. Se non fosse stato che si trattava di un mezzo blindato poteva esserci un bagno di sangue. L’attacco è cominciato quando diverse persone hanno lanciato sassi contro i poliziotti ed è stato appiccato un incendio alla locale stazione di polizia. Pochi istanti dopo, è stata lanciata la bomba a mano che è caduta a cinque piedi di distanza dal furgone. Nessuno è rimasto ferito, ma il veicolo presentava 105 fori da schegge. Nonostante gli intensi sforzi della polizia, gli autori di questo tentato omicidio non sono stati ancora arrestati.
I politici locali hanno scritto nella loro lettera che i tassi e criminalità sono aumentati e che la polizia è stata chiamata a intervenire in diverse occasioni. Nel centro di accoglienza per minori di Centrumhuset, si sono registrati stupri, aggressioni, percosse e taccheggi. Nella più grande struttura di accoglienza, un vecchio motel, ci sono 90 persone tra adulti e bambini. Il mix di vari gruppi etnici pare che abbia portato a disordini, minacce e scioperi della fame. La lettera afferma:
“La situazione riguarda tutti coloro che vivono e soggiornano nella nostra piccola contea. Il clima è sempre più pesante, molte persone hanno paura e non si sentono al sicuro e di conseguenza c’è il rischio di una aumento della xenofobia, dell’ostilità e dell’esclusione”.
La contea ha rapidamente ricevuto una serie di critiche da parte dei principali media, e l’Ufficio Immigrazione ha fatto sapere che le autorità non hanno alcun intenzione di aiutare Örkelljunga. Fredrik Bengtsson, l’addetto stampa dell’Ufficio Immigrazione, citato dal quotidiano Helsingborgs Dagblad, si è detto particolarmente arrabbiato per le critiche riguardo al fatto di aver messo insieme gruppi differenti.
“Se si pensa di sistemare i richiedenti asilo in altro modo, ci si muove su un terreno scivoloso. Alloggiare separatamente cristiani e musulmani è impraticabile. Noi abbiamo la libertà di religione e questa vale anche per gli alloggi. Bisogna fermarsi per un attimo e pensare a questo, perché nella società non ci comportiamo così.”
26 agosto. Gli svedesi hanno avuto notizia che i politici delle tre città più grandi della nazione vogliono organizzare dei corsi per le zingare mendicanti. Stoccolma, Gothenburg e Malmö stanno utilizzando 8,7 milioni di corone (poco più di 1 milione di dollari) del Fondo Sociale Europeo per il progetto, e sperano di raggiungere il numero di 250 donne. Due volte la settimana, esse frequenteranno il corso, potranno mangiare, usufruire di controlli medici, verranno loro distribuiti articoli sanitari e per l’igiene, e preservativi. Esse riceveranno anche un compenso per “la mancata attività”. I politici locali dei partiti di opposizione di Stoccolma hanno criticato fortemente il progetto.
28 agosto. “Afrikas Horn”, un’organizzazione di immigrati ha riportato che un altro guerriero svedese dell’Isis è morto in battaglia. L’uomo era sulla trentina e originario della Somalia, ma viveva nel quartiere di Vivalla, abitato per lo più da immigrati, nella città di Örebro. Egli era uno dei tre combattenti che si sono recati ripetutamente in Medio Oriente per unirsi allo Stato islamico, ma per due volte sono stati intercettati in Turchia e rimpatriati in Svezia. L’uomo è il quarto abitante di Örebro a morire come terrorista dell’Isis. Il presidente dell’ Afrikas Horn ha detto al giornale locale Nerikes Allehanda che “la famiglia è in lutto”.
28 agosto. Ali Khoddami, che aveva chiesto asilo in Svezia, è stato condannato al carcere per aver truffato un’anziana donna. Khoddami lavorava nei servizi di assistenza domiciliare e ha raggirato Inga Lill, una 90enne affetta da demenza senile, sottraendole milioni di corone. Fingendo di essere un amico della donna, Khoddami è riuscito ad assumere il controllo dei suoi conti bancari e a trasferirsi nella sua casa, insieme alla famiglia. Ha poi utilizzato i risparmi della Lill, che ammontavano a due milioni di corone (circa 240.000 dollari), per acquistare articoli di lusso e anche diverse autovetture. Khoddami è riuscito a persuadere la donna a donargli la sua abitazione – la casa d’infanzia costruita dal padre, del valore di cinque milioni di corone (590.000 dollari). La frode è stata scoperta solo dopo che Khoddami ha ricoverato la Lill, che non aveva parenti in vita, in una casa di riposo. La corte distrettuale ha condannato l’uomo a due anni e mezzo di carcere e a una multa di 7 milioni di corone (830.000 dollari) oltre al pagamento degli interessi e dei danni.
28 agosto. Secondo alcune fonti, trafficanti di esseri umani, in breve tempo, hanno scaricato un centinaio di richiedenti asilo nella zona di Gothenburg. Pernilla Wallin, una responsabile dell’Ufficio Immigrazione della regione occidentale, ha detto alla televisione pubblica svedese che non avrebbe mai pensato che la situazione sarebbe degenerata così e che le circostanze sono “eccezionali”. L’Ufficio Immigrazione è ora alla ricerca disperata di “qualcuno che voglia offrire alloggi temporanei per richiedenti asilo”.
Ingrid Carlqvist è una famosa giornalista che vive e lavora in Svezia ed è Distinguished Fellow presso il Gatestone Institute.