Bologna: Risse, droga e coltelli, regresso micidiale e violenze senza scrupoli

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Finita l’estate, finite le ferie, si torna in città e, dopo un periodo di relativa calma, la zona universitaria torna ad essere terreno di spaccio, risse, furti e violenze. Solo nell’utlima settimana due ragazzi sono stati aggrediti e rapinati; sabato notte è scoppiata una rissa tra una ventina di persone che è finita con il lancio di bottiglie, un passante è stato colpito. L’abuso di alcole e stupefacenti porta spesso a un aumento dell’aggressività e accade così che una ragazza di appena 20 anni venga fermata con addosso vari tipi di droghe e che due fidanzati discutano e uno di loro finisca in carcere per minacce di morte e oltraggio a pubblico ufficiale.

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“Oramai la situazione nell’area di Piazza Verdi è divenuta talmente grave da non ammettere più ritardi, omissioni, sottovalutazioni”. A scriverlo è Otello Ciavatti sul profilo Facebook del Comitato Piazza Verdi e Zona Universitaria: “Non si tratta più di rumore e bottiglie rotte, ma di organizzazione criminale di spaccio cui si accompagna un’aggressività inedita verso coloro che rifiutano di accedere al supermercato dell’eroina e simili e un uso dello spazio pubblico sempre più indifferente al decoro e all’educazione”.

Ciavatti biasima anche il degrado e la disinvoltura di alcuni: “Ho beccato un ragazzo che orinava sul murales di Gutierres in Via Zamboni. Gli ho gridato vergogna, si è messo il cappuccio ha fatto il segno, ed è scappato. In Via Belle Arti fra le transenne che delimitano il muro pericolante del giardino del Guasto (così da molti mesi) si fanno i bisogni corporali infischiandosene del contesto e se qualcuno protesta sono guai”. E’ proprio lì che due ragazzi sono stati multati la settimana scorsa, mentre la facevano in tutta scioltezza, infischiandosene dei passanti.

“Le siringhe ci sono e si vedono, i ragazzi di Piazza Verdi lavoro denunciano una presenza assidua,visibile di gruppi di spacciatori che si nascondono fra le colonne di Via Zamboni e Piazza Scaravilli” continua Ciavatti “un via vai senza sosta, di carta stagnola, danaro, polvere bianca,un mercato degno di Blade Runner, un regresso micidiale a tempi che sembravano passati. E sempre più spesso spuntano coltelli e una violenza senza scrupoli lentamente si diffonde a fronte dello spazio impunito che si determina quando l’impotenza delle forze dell’ordine diventa palese”.

Colpevole anche il “ritardo” per il Comitato “tutto è insufficiente e chi tenta di ridurre il danno con interventi sociali e culturali è tragicamente solo davanti a una struttura istituzionale in grave difficoltà teorica e pratica. Occorre intervenire nei modi che tante volte abbiamo indicato (polizia indagante, cultura attiva, operatori sociali, lavoro) prima che succedano fatti ancora più gravi” conclude.

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