La testimone racconta: “Il padre di Aylan era lo scafista”

“Era Abdullah Kurdi”, il padre del piccolo Aylan,”lo scafista della barca” del naufragio. A dirlo è Zainab Abbas, una donna che ai microfoni della tv araba Eufrate racconta che su quell’imbarcazione c’era anche lei, che in quell’incidente ha perso due dei suoi tre figli, che anche lei aveva tentato la sorte andando là sopra per percorrere la rotta Turchia-Grecia.

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A bordo di quella barca Zainab era salita con il marito e con i tre figli. Sono arrivati soltanto in tre. In tutto là sopra erano in 12. Abdullah ha detto che sono finiti in mare perché durante il viaggio qualcuno si è innervosito per il mare grosso e si è alzato, provocando il capovolgimento dell’imbarcazione. Ma lei racconta invece che alla guida di quello scafo, sul quale ha perso Haidra, 8 anni, e Zainab, 12, c’era proprio lui e che la situazione è peggiorata quando a bordo ha cominciato a entrare acqua. Ricorda che suo marito aveva chiesto al parde di Aylan di non correre, che rischiavano di affondare.

“Il padre di Aylan era ubriaco, fu lui a causare il naufragio”

E ancora, dice di aver chiesto all’intermediario se il viaggio fosse sicuro. “Mi ha confortato – risponde – dicendomi che il capitano stesso era in viaggio con due figli piccoli e la moglie.

A gettare ombre su Abdullah ci sono anche alcuni post su Twitter e Facebook, secondo cui il padre di Aylan sarebbe tornato subito in Siria proprio perché lo scafista era lui. E ancora, sul quotidiano iracheno Shafaq News un’altra donna ricorda che l’uomo che guidava la barca era ubriaco, senza però specificare che fosse proprio Abdullah. E ancora, c’è chi dice che l’uomo si sia messo alla guida dello scafo quando il titolare li aveva abbandonati, spaventato della onde, tuffandosi in mare. tgcom24