Nipote del boss Casamonica ad Alfano: “non siamo mafiosi, la politica non giudichi”

casamonica-luciano “Noi Casamonica abbiamo sempre fatto le feste alla grande, da quando siamo qui a Roma. Signor Alfano non siamo mafiosi”.

Così Luciano Casamonica, nipote di Vittorio i cui funerali sono stati celebrati ieri a Roma. “Vittorio Casamonica Re di Roma? – aggiunge – Nella nostra cultura significa che per noi è un re, il nostro re di Roma. Dicono che era un boss. Mio zio era conosciutissimo perché lui comprava e vendeva auto. Quando se ne va qualcuno soltanto Dio giudica, non la politica”.

Vittorio Casamonica “non era né un boss, né un criminale. Era una persona normale, un principe nostro perchè uno come zio Vittorio non rinascerà mai più”. Lo ha detto Marco Spinelli, un altro nipote di Casamonica, intervistato da RaiNews24.

 

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Il sindaco Marino – “La mafia a Roma esiste, come in Italia e in molti altri Paesi. L’ho affermato spesso in campagna elettorale, gia’ nella primavera del 2013, l’ho ribadito da sindaco, quasi inascoltato”. Lo scrive Ignazio Marino, sul suo profilo Facebook, in riferimento al funerale celebrato a Roma nella chiesa di Don Bosco. “Ieri i vivi hanno parlato con il corpo di un morto, quello di Vittorio Casamonica – prosegue il sindaco – Nessuno vuole negare una silenziosa pietà umana, proprio nell’anno del Giubileo straordinario della Misericordia ma, come bene ha detto don Luigi Ciotti, non possiamo permettere che il rito religioso sia strumentalizzato”.

“A due mesi dall’inizio del maxiprocesso del 5 novembre 2015 per la criminalità organizzata che negli anni passati ha infiltrato la capitale d’Italia – ricorda il primo cittadino della capitale – si usa una carrozza, trainata da cavalli, per trasportare una bara e per dire forse che si accetta la sfida?” “Certo, sono passati i tempi in cui, nell’agosto 2013 il prefetto di Roma, nel corso di un comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza negava che a Roma ci fossero fenomeni mafiosi – aggiunge Marino – oggi la mia voce è meno isolata”.

Guardando all’incontro di giovedì prossimo, quando il ministro dell’Interno presenterà la relazione su Mafia capitale al Consiglio dei ministri Marino scrive: “Quella sarà l’occasione non solo per fare il punto su un eventuale inquinamento mafioso del Campidoglio, sul quale non mi pronuncio – conclude il sindaco – ma anche per stabilire quali azioni ulteriori intraprendere perché a Roma vinca la legalità, patrimonio della stragrande maggioranza dei romani e degli italiani”.