Mi dice: “Italiano di merda!” E poi il razzista sarei io?

bokassa

 

di Nino Spirlì

Mi giravano i maroni a mille, quando la stampa mondiale pubblicava in prima pagina le immagini dell’incoronazione del cannibale Bokassa sul trono del Centrafrica. Aveva svenduto uranio, elefanti, diamanti, foreste a mezzo pianeta. In cambio di dollaroni per le sue tasche e puttane per il suo letto. Il francese Giscard D’Estaing ne sapeva molto. Ma anche la Spagna, che si era aggiudicato il diritto di ammazzare 5.000 elefanti l’anno per impadronirsi dell’avorio. Fra l’altro…

Mi giravano ancora più vorticosamente quando le immagini arrivavano dall’Uganda, dove Idi Amin Dada, padrone assoluto anche delle anime degli ugandesi, veniva scoperto, anche lui, nel suo peggiore peccato: il cannibalismo. Mentre anche lui, coperto d’oro fino alle larghe narici, si cibava dei suoi oppositori, il popolo ugandese era alla fame e viveva più o meno come l’homo erectus… Capanne di merda e povertà inimmaginabile.

Poi, negli anni, abbiamo scoperto che i governanti africani vivevano e vivono ancora come spietati nababbi, mangiando oro e cacando diamanti, mentre i loro sudditi lottano per sopravvivere. E, anche e purtroppo, che ogni suddito è quasi felice di farlo, visto che non si ribella mai e, quando lo fa, è solo per sostituire un tiranno con un altro tiranno.

Una catena di soprusi e violenza che non troverà mai fine in quelle terre lì. O, meglio, sembra che l’unica fine possibile sia l’esodo ultrabiblico verso Rosarno, Manfredonia, Roma, Milano, Finale Emilia, e tutti gli oltre ottomila Comuni italiani (8.047, per la precisione) che li stanno subendo da troppo tempo ormai.

Siamo invasi da africani che scappano!

E mica solo da guerre: no, no. Anche da povertà, malattie, noia e voglia di lucidatrice e Bimby. Arrivano, se arrivano, nel nostro Paese (e non si sa come abbiano trovato così tanto denaro per pagarsi un viaggio di merda), sapendo già che la sgangherata Europa mette a disposizione per ognuno di loro da 30 a 40 euro al giorno per il mantenimento. Se non glieli dai, QUI si ribellano. Rompono, bruciano, feriscono. A volte, ammazzano.

Fanno, a loro modo, dell’Italia, un’Africa più accessibile alle loro pretese!

QUI, alzano la voce. QUI, si sentono forti. QUI, vorrebbero costruire la NUOVA AFRICA. Meno afosa, più confortevole.

Si sentono più a casa loro, QUI, che ad Abidjan. Tanto a casa loro, che dobbiamo quasi sentirci NOI a disagio davanti a loro.

Due giorni fa, un giovane forzuto e grasso “profugo”, mentre stava cercando, cuffiette alle orecchie e smartphone in mano, l’elemosina nel parcheggio del centro commerciale di Gioia Tauro, mi ha aggredito con un sonoro “Italiano di merda!”, al mio rifiuto di dargli la moneta peraltro non chiesta, ma pretesa.

Gli ho chiesto, con garbo cristiano, da quale Paese dell’Africa provenisse e mi ha risposto, nervoso, “Mali”. A quel punto, senza generalizzare per tutto il continente, né per il colore della pelle o la religione, gli ho schiaffato sul muso un corposo “Maliano di merda!”

Non vuoi che il deficiente mi abbia sparato un “Razzista taliano” sul petto?

Non ci ho visto più e gli ho ricordato un paio di cose sul suo personale DNA. Ancora scappa! E spero che continui a nuoto fino a raggiungere le rive del continente dal quale è arrivato a CASA MIA.

Cose da pazzi! I razzisti saremmo noi???

Personalmente, ne ho gonfie le cisterne! Già non sopporto e non faccio passare le pretese di cancellare la radice CRISTIANA dell’Occidente, checché ne dicano quattro stronzetti senzaDio, figuriamoci se mi faccio offendere sulla Terra di mio Padre.

E mi auguro che la misura sia colma per tutti.

Dio, la Natura, il Caso, chiunque vogliate (scegliete nel mazzo) ci ha seminati, per forma, colore, sapere e religione, in precisi pollai, separati da mari profondi e montagne altissime. Un motivo ci sarà. Chi si sposta, tenta la conquista, ma chi è invaso ha il diritto e IL DOVERE di difendersi. Con ogni mezzo.

Questo, l’Occidente lo ha dimenticato. Apriamo corsi di sostegno!!!

Fra me e me. Italiano.