15 persone sono morte sotto un bordamento delle forze governative contro un villaggio dei pressi di Damasco, colpito per liberare lo snodo idrico che fornisce di acqua potabile la capitale siriana. Lo riferisce l’Osservatorio siriano dei diritti umani, ong con sede a Beirut, secondo cui elicotteri dell’esercito hanno attaccato il villaggio di Ain al Fiya, controllato dai ribelli e snodo decisivo della rete idrica che alimenta Damasco.
Nella citta’ la fornitura di acqua e’ stata poi ripristinata, dopo 48 ore di interruzione.
A chiudere il ribunetto era stato il gruppo islamista Consiglio dei mujahidin di Wadi Bardi, che lo ha rivendicato in un comunicato: “Damasco non avra’ acqua finche’ il regime criminale non fermera’ l’offensiva contro gli abitanti della citta’ di Al Zabadani”, ha scritto il gruppo in un comunicato.
La stampa occidentale di regime parla di almeno 58 morti e 200 feriti, e non dice che il bombardamentto serviva per ridare l’acqua alla popolazione.