E alla fine accordo fu. Dopo una nottata di riunioni e trattative serrate dell’Eurosummit dedicata alla crisi greca, è arrivato su Twitter l’annuncio del premier belga Charles Michel. “Agreement”, un’unica parola per annunciare la raggiunta intesa con la Grecia tramite il social network da parte di Michel, all’uscita della riunione-fiume durata oltre 16 ore.
Sempre su Twitter, a stretto di giro di posta, sono arrivate anche le conferme prima del premier lussemburghese, Xavier Bettel, e poi anche del presidente del Consiglio europeo Donalt Tusk: l’Eurosummit ha raggiunto un “accordo unanime” e “tutto è pronto per il programa Esm per la Grecia con riforme serie e un supporto finaziario”.
“Questa mattina avevamo un unico obiettivo: l’accordo. E dopo 17 ore di negoziato finalmente siamo riusciti a ottenerlo”. Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk in conferenza stampa a Bruxelles. “Ci sono condizioni molto severe, tuttavia la decisione dà alla Grecia la possibilità di rimettersi in carreggiata con il sostegno europeo”, ha aggiunto.
“Durante il complicato negoziato con la Grecia, che ha portato all’accordo annunciato oggi, la Commissione europea ha sempre insistito sul fatto che sarebbe stata inaccettabile qualsiasi forma di Grexit. Non ci sarà una Grexit”, ha dichiarato il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, annunciando l’intesa sulla Grecia. “Abbbiamo sempre sostenuto che fosse necessario un consolidamento di bilancio, ma anche che non bisogna dimenticare che la Grecia deve avere crescita e occupazione”, ha aggiunto Juncker.
Cosa prevede l’accordo firmato da Tsipras
Scongiurata la Grexit, ora Tsipras dovrà far digerire al parlamento e al popolo greco l’accordo raggiunto con i creditori. Una missione non proprio semplice, anche alla luce delle promesse fatte da Syriza in campagna elettorale e, più di recente, in occasione del referendum dello scorso 5 luglio.
In cambio di un intervento finanziario pari a 82-86 miliardi di euro (di cui 24 per il sistema bancario), l’Europa ha preteso (e ottenuto) da Tsipras l’abiura totale delle rivendicazioni anti-austerity di cui si è fatta portavoce Syriza.
Le condizioni dettate dall’Eurogruppo sono particolarmente pesanti e l’intero programma di salvataggio sarà supervisionato dalla Troika.
Entro il 15 luglio il parlamento greco dovrà approvare il seguente pacchetto di riforme:
• aumento dell’IVA (inclusa quella su molte categorie di alimenti) e delle imposte per aumentare i ricavi;
• un rialzo del contributo sanitario su tutte le pensioni dal 4% al 6%(anche quelle più basse), in vista di una riforma più ampia del settore previdenziale;
• una clausola per tagliare la spesa in modo ‘semi-automatico’ se non si centrano gli obiettivi di bilancio;
Entro il 22 luglio la Grecia deve approvare:
• un nuovo Codice di procedura civile che acceleri i tempi e l’efficienza dei tribunali;
• con l’aiuto della Commissione Europea gestire la direttiva sui piani di aiuti per le banche.
Alla Grecia è stato inoltre chiesta l’istituzione di un fondo da 50 miliardi di euro nel quale trasferire il denaro proveniente dalle attività da privatizzare. Parte di questo fondo sarà utilizzato per ricapitalizzare le banche. Alla fine l’Ue ha acconsentito a lasciare la gestione del fondo al governo greco (sebbene sotto la supervisione dell’Europa) e di non portarla in Lussemburgo come chiedeva la Germania.
Quanto ai tagli di spesa, la Grecia dovrà dare piena attuazione al “Fiscal Compact”: i tagli scatteranno in maniera automatica qualora si profilino deviazioni dagli obiettivi di avanzo primario (il bilancio pubblico al netto della spesa per gli interessi sul debito).
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Tsipras sei una MERDA d’UOMO – forse con uomo ho esagerato, sei solo una MERDA