Tunisia: a Kasserine un centro di reclutamento per il jihad

E’ Kasserine, secondo le autorità di Tunisi, il centro per eccellenza per il reclutamento di giovani da mandare a ingrossare le fila dello Stato Islamico (Is). Un tempo culla della Rivoluzione dei gelsomini, quella che dalla Tunisia ha diffuso nella regione l’ondata delle Primavere araba, Kasserine è ora tristemente nota come centro per la radicalizzazione di giovani uomini prima di andare in Siria e in Libia. Sono almeno tremila, secondo il ministero degli Interni di Tunisi, i tunisini che hanno scelto di unirsi all’Is, il numero più alto di ‘stranieri’ che hanno aderito al progetto dell’autoproclamato Califfato.

jihadisti-olanda

A una trentina di chilometri al confine con l’Algeria, la posizione geografica di Kasserine la rende un luogo ideale come punto di incontro per i jihadisti di entrambi i Paesi. Inoltre, trovandosi ai piedi delle montagne Chaambi, offre il terreno ideale per i campi di addestramento per i terroristi.

Città con un alto tasso di povertà, Kasserine ha anche una strada, nel quartiere di al Zuhour, che i residenti indicano come ‘Via del Jihad’. E questo perché, spiega la Cnn, qui vive un gran numero di famiglie i cui figli risultano dispersi, uccisi o in cella, per essersi uniti alla ‘Guerra santa’.

In un reportage condotto dalla Cnn si vedono molti giovani che girano in città in pieno giorno, senza nulla da fare, tantomeno un lavoro. Alle telecamere mostrano le cicatrici che si sono procurati combattendo contro le forze della sicurezza del deposto regime di Zine el Abidine Ben Ali, al potere per 23 anni in Tunisia prima di essere deposto nel febbraio del 2011. Hanno combattuto per una rivoluzione che avrebbe dovuto portare con sé condizioni di vita migliori, sradicare la povertà e offrire nuove opportunità di impiego. Ma, per ora, quello che ha prodotto a Kasserine è trasformarla in un terreno fertile per il reclutamento.

Se nella maggior parte dei casi in Occidente il reclutamento di jihadisti avviene online, a Kasserine l’indottrinamento avviene nei quartieri vicini alle moschee. Ottanta quelle ”illegali” che le autorità hanno deciso di chiudere in tutta la Tunisia all’indomani della strage di turisti a Susa, una settimana fa. adnkronos