MIRANDOLA. Dallo Stato una sorta di “istigazione al suicidio”. E’ quanto scrive, in una nota, il capogruppo della Lega Nord alla Camera Massimiliano Fedriga riguardo il caso di un terremotato 56enne che lunedì 29 giugno, in Municipio a Mirandola, si è cosparso di benzina dopo essere stato sfollato dai moduli abitativi provvisorio e, dal 23 aprile, si ritrova sfrattato.
“Terremotati sull’orlo della disperazione e clandestini accolti in hotel di lusso, con sigarette e cellulare pagato. Solo un governo incivile e traditore può consentire tutto questo. Per quanto mi riguarda lo Stato, in questa vicenda, è responsabile di istigazione al suicidio: il ministro Alfano riferisca in aula”.
A giudizio di Fedriga, “il Governo lascia che ci siano migliaia di terremotati fuori casa e l’accoglienza la riserva solo ai clandestini. Renzi e Alfano – prosegue – hanno perso il senso della decenza e del rispetto e hanno smarrito anche il più elementare senso del limite”. Di fatto, aggiunge il deputato leghista, “con le loro politiche di invasione stanno assecondando gli appetiti delle coop dell’accoglienza, quelle di ‘Mafia capitale’, infischiandosene dei terremotati e degli alluvionati, lasciati alla disperazione e spremuti di tasse. Una vergogna senza precedenti nella storia: per decenza questo governo deve andare a casa, non prima però di aver chiesto scusa”.