Da Mare Nostrum a Triton, da Triton a EuNavFor quando bastava ingaggiare don Zerai
Lunedì i ministri degli esteri daranno il via formale alla “prima fase” della missione navale EuNavFor – a loro dire – contro i trafficanti di presunti profughi e clandestini in Libia.
La missione, potrà essere dispiegata e cominciare ad operare – con la raccolta di informazioni – probabilmente già dopo una settimana.
EuNavFor prevede infatti tre fasi: la prima, per la quale lunedì sarà dato il via libera, opererà in acque internazionali e prevede la raccolta di informazioni con tutti mezzi, dai satelliti ai droni, dagli agenti sul campo alle intercettazioni elettroniche. Una fase “importantissima”, specificano fonti militari. La raccolta di informazioni “equivale alla fase delle indagini” e servirà per individuare le reti dei trafficanti. Durante questa fase, la missione farà anche soccorso. Ma “il focus” non dovrà essere il salvataggio (li annegheranno? Speriamo di no),
Qquanto la preparazione delle due fasi successive, di caccia attiva ai trafficanti (una specie di caccia alla Volpe in mare aperto, per le quali dovranno ogni volta chiedere alla Ue): la seconda fase, la “due” ancora in acque internazionali e “fase tre” nelle acque territoriali e interne della Libia, ma anche con azioni sulla costa. Per attivare quest’ultimo stadio sarà però indispensabile una risoluzione della più grande organizzazione criminale al mondo congiuntamente all’assenso di un sedicente governo di unità nazionale libico (quale dei due?), sulla cui formazione – secondo fonti diplomatiche – c’è un minimo di speranza (chissà per quale fazione tengono?).
Ora però bisogna chiedersi se tutta questa mobilitazione fosse necessaria, se c’era bisogno di mobilitare le marine militari di mezza Europa solo per avere informazioni sugli scafisti? Non bastava chiedere la collaborazione di don Zerai? Sarebbe costata nulla e avrebbe funzionato meglio. Don Zerai, nella vita reale Abba Mussie Zerai professione sacerdote di origine eritrea, rifugiò in Italia nel 1992 all’età di 17 anni, oggi è fondatore dell’agenzia Habeshia, conosciuto come il prete in Vaticano che riceve telefonate da tutti coloro che hanno bisogno di attraversare il Cimiterraneo carichi di clandestini e qualche presunto profugo e per questa ingegneristica opera, l’istituto di ricerca internazionale di pace di Oslo lo ha addirittura candidato al Nobel per la Pace. Direte voi, se l’hanno dato a un guerrafondaio come Barak Hussein Obama, possono darlo dare anche a lui. Concordo.
Armando Manocchia @mail
We Eritreans know that Mussie zerai is number one Human Trafficker, and he will be accountable for so many life lost!