Caritas Catania: cibo alla moschea per il Ramadan, aiutiamo i fratelli musulmani

POVERI ITALIANI E ANZIANI
POVERI ITALIANI E ANZIANI

 

Cresce la povertà  e la Caritas in Sicilia fa una scelta. Questa….. Per il Ramadan si rinsalda la collaborazione tra Caritas Diocesana e Comunità Islamica di Catania. Alla vigilia del mese sacro dei musulmani, dedicato alla preghiera e al digiuno da mattino a sera, sono stati donati alimenti di prima necessita’ per la Moschea di piazza Cutelli per permettere di ricevere un pasto caldo a chi non potrà recarsi alla mensa dell’Help Center. La struttura, infatti, chiude alle 20, orario che non si concilia con il tempo dell’ultima preghiera giornaliera.

Un gesto che “rinsalda il dialogo religioso con la Comunità Islamica di Catania ribadendo l’impegno della Caritas a costruire un ponte tra due culture per la promozione di valori come pace e solidarieta‘”. “Ma soprattutto – ha sottolineato il Direttore Caritas, don Piero Galvano – è l’inizio di una collaborazione a livello ‘culturale’ a beneficio di tanti immigrati che vivono nella nostra città. Dio è Misericordioso e Provvidenza. Siamo tutti figli dell’unico Dio: come noi abbiamo ricevuto cosi doniamo ai fratelli musulmani”.

poveri

“Sentito ringraziamento” è stato espresso da Ismail Bouchnafa, Direttore della Moschea di Catania e Vice Presidente della Comunita’ Islamica di Sicilia: “La Caritas in questi anni – ha detto – ha sempre offerto ospitalità ai fratelli musulmani in difficoltà, ringraziamo per la donazione fatta in occasione del Ramadan, testimonianza di un’integrazione positiva tra cristiani e musulmani”.

lindipendenzanuova.com

2 thoughts on “Caritas Catania: cibo alla moschea per il Ramadan, aiutiamo i fratelli musulmani

  1. Don Piero è un bugiardo, (ed un eretico) il dio dei mussulmani non è lo stesso dei cristiani, un esempio: fu portata a Gesù un’adultera che per la legge ebraica doveva essere lapidata, ma Gesù disse:”Chi è senza peccato scagli la prima pietra”.
    Fu portata un’adultera a maometto, il quale le chiese se fosse incinta, lei annuì, il “profeta” allora disse:”Torna dopo che avrai svezzato il bambino” lei tornò e maometto disse:”Lapidatela” e fu sadicamente lapidata.
    Di esempi così ne è pieno l’islam, maometto altro non era che un predone, assassino, mandante di omicidi, schiavista, pedofilo, stupratore, ladro, razziatore ed i mussulmani lo considerano un esempio da seguire, dunque mi dica don Piero cosa c’è in comune tra il Cristo ed il “profeta”?
    Ma a prelati come don Piero non importa nulla di mentire, di tradire la fede, di tradire i loro fedeli, don Piero sta già mettendo le mani avanti ed i piedi in due staffe, pronto a cambiarsi d’abito, a strillare in cima ad un minareto, l’importante è rimanere un viscido, parassita sociale

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