“Noi abbiamo agito sulla base di un mandato internazionale. Le indagini sono state svolte da un altro paese con cui abbiamo collaborato ed è lì che va rivolta la domanda”.
Così il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, risponde a chi gli chiede se consideri ancora un successo l’operazione che ha portato all’arresto del presunto attentatore del museo Bardo che, però, secondo i pm nei giorni della strage era in Italia e non in Tunisia.
Secondo il titolare del Viminale, dunque, non vi sono responsabilità da attribuire né all’attività investigativa né di intelligence italiana. “Noi – spiega – abbiamo realizzato una cattura che non era semplice grazie al buon funzionamento delle impronte digitali e al sistema di rintraccio di una persona che aveva fornito una identità falsa. Tutto ciò che è alla base di un mandato di arresto internazionale – insiste – non è di competenza italiana”