Biennale: chiesa diventa moschea, i calzini dell'”artista” nell’acquasantiera

Un pugno allo stomaco. L’acquasantiera della chiesa di Santa Maria della Misericordia – la chiesa veneziana trasformata in moschea per la Biennale – trasformata in lavabo, con tanto di calzini (sembrerebbero usati, quindi sporchi) che penzolano dal marmo.

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Ieri pomeriggio, la scoperta che ha lasciato tutti basiti.

A fianco della bussola d’ingresso, due calzini che penzolavano dall’acquasantiera, dove i cristiani conservano l’acqua benedetta per segnarsi con il segno della Croce all’atto di entrare in chiesa. Una provocazione bella e buona, spiega il capogruppo di Fdi in consiglio comunale, Sebastiano Costalonga: “Sembra che a lasciare lì i calzini non siano stati gli islamici ma l’artista che ha realizzato l’installazione”.

Il sedicente artista è noto per lavori dal carattere politico-sociale (rifugio di tutti quelli che fanno politica spacciandola per arte). Ovvero, quando l’arte scarseggia, si mette in scena la provocazione.
UN INSULTO ALLA STORIA E ALL’ARTE VENETA.

La Chiesa intanto è in tutt’altre faccende affaccendata, tutta tesa a importare migranti e incontrare vecchi comunisti.

E’ della settimana l’incontro fra Castro e Bergoglio che ha un aspetto molto interessante: nello stesso giorno in cui il presidente cubano  ha incontrato il papa, la figlia Mariela ha guidato un gay pride all’Avana per promuovere i diritti degli omosessuali, sotto gli occhi divertiti di un pretonzolo.

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