I fondamentalisti con base in Italia, scoperti dalla Polizia, erano impegnati nel traffico di migranti che venivano introdotti in Italia per poi proseguire il loro viaggio verso il nord Europa. L’organizzazione forniva documenti falsi da cui i migranti risultavano vittime di persecuzioni etniche o religiose.
Fondi da destinare ad attentati in Pakistan erano raccolti da un imam che operava tra Brescia e Bergamo e stimolava le donazioni presso le comunità pakistano-afghane in Italia.
L’imam di Olbia. Il capo della comunità islamica di Olbia, Khan Sultan Wali, è stato arrestato ieri mentre si imbarcava da Olbia per Civitavecchia. E’ considerato elemento di spicco della cellula terroristica sgominata oggi dalla Polizia; aveva creato una società che lavorava all’interno del cantiere del G8 a La Maddalena.
In manette sono finiti anche Imitias Khan, nato nel 1975 a Swabi (Pakistan), Sultan Wali Khan, nato nel 1976 a Peshawar (Pakistan), Siddique Muhammad, nato a Swabi (Pakistan) nel 1978 arrestati ad Olbia, Niaz Mir nato nel 1974 aTordjer (Pakistan ), arrestato a Roma, Yahya Khan Ridi, nato nel 1978 a Laghman (Afghanistan), arrestato a Foggia, Ul Haq Zaher nato a Mardan in Pakistan nel 1963 e arrestato a Sora (Fr), Hafiz Muhammad Zulkifal nato nel 1972 a Swabi (pakistan) e arrestato a Verdellino (Bg), Zubair Shah (1976, Pakistan ) e Sher Ghani, nato nel 1958 a Swabi arrestati a Civitanova Marche (Mc). Sono in corso le ricerche di altri 11 soggetti.