Bufera sull’Fbi costretta a riconoscere, dopo uno scoop del Washington Post, che nel corso di oltre 20 anni in almeno 60 processi conclusi con la condanna a morte degli imputati i dati forniti dai propri laboratori della scientifica ai tribunali erano sbagliati, frutto di “errori”.
In tre casi i condannati sono stati giustiziati proprio sulla base questi dati sbagliati forniti dall’Fbi “Gli errori”, si legge in una dichiarazione, hanno riguardato casi “di deposizioni giurate di tecnici di laboratorio dell’Fbi sull’esame microscopico di capelli. Questo tipo di deposizioni non sono piu’ fatte dall’Fbi”, si legge nel testo in cui i Federali aggiungono che ora nei loro laboratori “viene impiegata l’analisi mitocondriale del Dna dei capelli oltre a quella solo microscopica”.
L’ammissione fa seguito ad un rapporto dell’Ispettorato generale del ministero della Giustizia (da cui l’Fbi dipende) dello scorso luglio da cui erano gia’ emerse “irregolarita’” nelle procedure adottate dai laboratori della scientifica dell’Fbi. L’Ispettorato denuncio’ “l’uso di analisi non sostenute da prove scientifiche e testimonianze ingigantire dai tecnici di laboratorio dell’Fbi nei processi”.
Il Washington Post ha riferito che prove dubbie sono state usate dall’Fbi in oltre il 95% dei 268 processi sottoposti a verifica, ossia quasi tutti i processi in cui l’Fbi ha presentato prove in oltre 20 anni. (AGI) .