“QUOTE LATTE E MULTE GONFIATE: BASTA CON I RIMPALLI ROMA – BRUXELLES”
“Sullo scandalo delle quote latte e delle multe gonfiate continua il gioco dello scaricabarile tra Roma e Bruxelles. E’ ora di mettere la parola fine a questo rimpallo di responsabilità, con lo Stato italiano che continua a coprire omertosamente questo scandalo a Bruxelles e con l’UE che, a sua volta, finge di non conoscere i tanti, troppi, errori che sono stati commessi sulle quote latte, come il caso limite delle ormai famose mucche immortali che producevano latte fino a 82 anni. Un sistema infernale che ha dissanguato i nostri allevatori, soprattutto quelli del Veneto e della Pianura Padana, costringendoli a versare multe non dovute o a pagare quote non necessarie per una cifra stimabile in circa 2,5 miliardi di euro”.
Quote latte: nessuno sforamento, il ministero sbagliò. Gli allevatori avevano ragione
Lo dichiara l’europarlamentare leghista Mara Bizzotto, vicesegretario veneto della Lega Nord, dopo la risposta che il Commissario UE per l’Agricoltura, Phil Hogan, ha dato alla sua interrogazione sull’annosa questione ‘quote latte’.
A seguito delle nuove indagini della Procura di Roma, l’eurodeputata Bizzotto ha chiesto “un intervento diretto dell’esecutivo UE per assicurare un controllo super partes sulle modalità di calcolo delle quote latte in Italia e, nel caso siano confermate delle irregolarità, di tutelare gli allevatori italiani sospendendo l’irrogazione delle multe, fino a che non sia fatta chiarezza sull’intera vicenda”.
Il Commissario UE Phil Hogan ha risposto affermando che “ogni Stato membro è responsabile di garantire l’esattezza dei quantitativi prodotti e distribuiti”. Secondo Hogan “le informazioni fornite dalle autorità italiane competenti, nonché la relazione speciale 2/2012 della Corte dei Conti italiana, hanno confermato l’affidabilità dei dati forniti”. Così come “la recente relazione del 23 ottobre 2014 non fa riferimento ai dubbi sulla correttezza degli importi delle imposte dovute da parte di alcuni produttori italiani di latte per più di 20 anni”. Pertanto secondo la Commissione UE “non vi è alcun motivo per adottare provvedimenti riguardanti i dati e il loro metodo di calcolo o sospendere il pagamento dell’imposta”.
“Queste parole confermano il muro di gomma innalzato da Bruxelles e Roma sul sistema delle quote latte italiane – continua l’on. Bizzotto – Un meccanismo che negli anni si è dimostrato, sotto ogni punto di vista, una colossale fregatura per le nostre aziende, con il paradosso che i nostri allevatori non potevano mungere le proprie mucche per non superare le quote di produzione fissate dall’UE mentre l’Italia importava latte dall’estero per soddisfare il fabbisogno nazionale”.
“Le risposte che fino a oggi ci ha dato l’Europa non ci bastano e soprattutto non bastano ai nostri allevatori che si sono rovinati a causa di questo diabolico sistema – conclude l’eurodeputata Bizzotto – L’UE non può alzare la voce solo quando si tratta di darci sanzioni o riscuotere multe e far finta di niente quando si tratta di verificare errori e taroccamenti che sono persino al vaglio delle Procure. Chi ha sbagliato, a Roma come a Bruxelles, deve assumersi le proprie responsabilità”.