Sono almeno 8.000 i libri dati alle fiamme dai jihadisti nello Stato islamico (Isis) a Mosul, tra cui figurano anche rari manoscritti. E’ quanto ha denunciato il ministero della Cultura iracheno, bollando l’azione come “un crimine contro l’umanità e contro l’identità irachena”.
Secondo il racconto reso all’agenzia di stampa turca Anadolu da un attivista iracheno, che ha dichiarato di aver ottenuto le informazioni da un testimone oculare, i jihadisti hanno ridotto in cenere la biblioteca centrale della città irachena conquistata lo scorso giugno. Le fiamme sarebbero state appiccate nonostante il tentativo delle tribù locali di convincere l’Isis a non distruggere una delle biblioteche più vecchie del Paese, contenente rarità della cultura araba. tiscali
È una costante dell’islam bruciare libri, penso alla Biblioteca di Alessandria la prima, a quanto ne so, di una lunga serie.
Quella religione ha paura della cultura perché sa che le persone colte hanno il “vizio” di ragionare con la propria testa.
Alcune religioni, l’islam non è la sola, traggono linfa e vita dall’ignoranza perché basano i propri “insegnamenti” sulla superstizione e la falsa tolleranza che si trasforma rapidamente in sentenze di morte contro chi cerca di analizzarle in maniera scientifica.
Brutta notizia. Ma come mai non trovo citata una fonte? Si tratta forse di farina del vostro sacco tanto per seminare zizzania? Come se non ce ne fosse già abbastanza. Serietà, per cortesia, nel fare informazione.
La fonte siamo noi e poco serio è lei. LA NOTIZIA E’ PUBBLICATA DAPPERTUTTO.